venerdì 15 febbraio 2013
Il velocista è comparso questa mattina davanti a un magistrato di Pretoria ed è stato formalmente incriminato per l'uccisione della fidanzata. Durante l'udienza scoppia in lacrime ma respinge «nei termini più forti possibili» l'accusa.
Il nome da ricordare di Alessandro Zaccuri
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​Oscar Pistorius è comparso davanti a un magistrato di Pretoria ed è stato formalmente incriminato per l'omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp avvenuto nella notte di San Valentino. L'atleta paralimpico sudafricano, che durante l'udienza ha pianto, resterà in custodia nella stazione di polizia di Brooklyn, nella capitale, almeno fino a martedì, quando comparirà di nuovo davanti ai giudici che esamineranno la richiesta di libertà su cauzione.L'agente di Pistorius ha fatto sapere che l'atleta «respinge nei termini più forti possibili» l'accusa di avere ucciso deliberatamente la fidanzata e ha confermato la versione di un equivoco che lo ha portato a scambiarla per un ladro. Sono stati momenti di grande tensione quelli che si sono vissuti oggi al Tribunale di Pretoria, per l'udienza preliminare, durata una quarantina di minuti. Pistorius è arrivato sul sedile posteriore di un'auto della polizia, è entrato coprendosi il volto con una giacca e in aula, quando l'accusa ha formalizzato l'incriminazione, è scoppiato in lacrime, singhiozzando per gran parte del tempo. Per il Pm, l'accusa è omicidio premeditatoNon omicidio volontario ma omicidio premeditato: è questa la linea che seguirà il pm Gerrie Nel. La versione fornita da Pistorius continua insomma a non convincere gli inquirenti, anzi. La fidanzata che voleva fargli una sorpresa nel giorno di San Valentino e viene scambiata per un ladro, gli spari partiti dalla sua 9 millimetri e i quattro proiettili che raggiungono Reeva alla testa, al petto e alle mani. I conti all'accusa non tornano, complici anche le testimonianze su urla e grida attorno all'ora degli spari e il fatto che in passato la polizia fosse stata chiamata per incidenti di «natura domestica» nell'abitazione dell'atleta.Il 26enne atleta paralimpico è stato descritto dai media locali con la testa fra le mani, tremante, in lacrime, quasi non sentisse il supporto dei familiari: la sorella Aimee, il fratello Carl e il padre Henke erano lì in aula, pronti a mettergli una mano sulla spalla per consolarlo. Ma il futuro del primo biamputato a gareggiare con i normodotati in un'Olimpiade diventa sempre più fosco. I suoi legali lo hanno descritto come un uomo «estremamente traumatizzato». Oggi verrà eseguita l'autopsia sul corpo della 29enne ex modella ma i risultati, ha fatto sapere la polizia, non verranno resi pubblici.
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