mercoledì 10 luglio 2019
Gli episodi nella provincia di Hela, una regione selvaggia nell'ovest del Paese interessata da tre giorni da violenze. Tra le vittime anche donne incinte e bambini
(Ansa)

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Ventiquattro persone sono morte, tra cui due donne incinte e bambini, in scontri tribali negli altipiani della Papua Nuova Guinea, nella provincia di Hela, una regione selvaggia nell'ovest del Paese interessata da tre giorni da violenze. I clan degli altopiani si sono combattuti a vicenda in Papua Nuova Guinea per secoli, ma un afflusso di armi automatiche ha reso gli scontri più letali e ha intensificato il ciclo di violenza. "Criminali, il vostro tempo è scaduto", la reazione del primo ministro James Marape, recentemente nominato, "imparate da quello che farò ai criminali che hanno ucciso persone innocenti, non ho paura di usare le misure più severe previste". Marape ha poi ricordato come la pena di morte sia "già una legge".

All'origone delle stragi u8n primo attacco domenica, seguito da vendette. Infratti, l'emittente Australian Broadcasting Corp. (ABC), che cita il governatore di Hela - Philip Undialu - riporta che 16 persone
incluse donne e bambini sono state uccise lunedì nel villaggio di Karida,
probabilmente in seguito ad una vendetta per un attacco precedente in cui morirono sette persone.

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