venerdì 18 settembre 2009
È di 33 morti e 80 feriti il nuovo bilancio confermato dell'attentato compiuto da un kamikaze vicino ad un hotel presso il mercato di Kacha Paka, sulla Hangu Road, nelle vicinanze di Kohat. A causa dello scoppio numerosi negozi ospitati in costruzioni precarie sono crollati, ed i soccorritori sono impegnati in una affannosa ricerca di eventuali superstiti fra le macerie.
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Un attentato suicida con autobomba è costato la vita ad almeno 33 persone nella parte nordoccidentale del Pakistan, in un'esplosione che ha anche provocato il crollo di alcuni negozi della zona, dove le persone stavano acquistando provviste in vista di una festa religiosa. Lo riferiscono la polizia e alcuni testimoni.I militanti hanno lanciato attacchi-bomba in numerose circostanze da quando si è intensificata la guerra contro il governo pakistano, nel 2007, ma le controffensive messe in atto quest'anno hanno incrementato e alimentato la speranza e la fiducia che il governo possa avere il sopravvento. La bomba è esplosa nella strada principale nei pressi della città di Kohat, 150 chilometri a sudovest di Islamabad, e ha provocato il crollo di alcuni negozi, come riferito sia dai poliziotti che da alcuni testimoni. "Un ristorante e molti negozi sono crollati. Qui c'è il caos, è una devastazione enorme", ha detto Ibn-e- Ali, un ex giudice residente nella zona. "La mia abitazione dista un chilometro da qui ma l'esplosione è stata talmente forte che l'ho sentita come se si fosse verificata nella porta accanto".Un portavoce della polizia ha detto che 33 persone sono state uccise e circa 80 sono rimaste ferite. Sembra che la bomba contenesse circa 150 chilogrammi di esplosivo, secondo quanto detto dalla polizia. Kohat è una città-guarnigione che si trova vicino alla zona etnica tribale dei Pashtun, sul confine afghano, che rappresenta un santuario per i militanti che combattono tanto in Afghanistan quanto in Pakistan. L'attacco potrebbe aver rappresentato una sorta di vendetta per le offensive delle forze di sicurezza pakistane contro i militanti. Lo ha detto un poliziotto all'agenzia di stampa statale App. "L'attentato potrebbe essere una reazione alle operazioni contro i militanti nelle zone limitrofe alla regione di Orakzai", ha detto il funzionario Dilawar Bangash, riferendosi ad un'area remota dove l'esercito ha combattuto a lungo i militanti talebani.Diretti a casa.I residenti hanno cercato per ore i loro cari tra le macerie dei negozi crollati per via dell'esplosione, avvenuta un paio di giorni prima della Eid al-Fitr, la fine del mese di Ramadan. Tra i morti ci sono anche dei lavoratori che stavano semplicemente aspettando l'autobus per tornare a casa per questa festa, come confermato da un residente, che ha perso un fratello nell'attentato. La zona dove è avvenuto l'attacco è abitata principalmente da musulmani sciiti ed è stata teatro di episodi di violenza già in passato, per motivi religiosi. I talebani, infatti, sono in prevalenza appartenenti alla comunità sunnita e gli attacchi contro gli sciiti fanno parte della loro strategia di lotta al governo del paese.Le forze di sicurezza pakistane hanno lanciato ultimamente delle offensive contro i militanti, in particolar modo nella valle di Swat, per rispondere a mesi di attacchi da parte dei talebani e scongiurare un crollo nella fiducia degli investitori esteri.Gli attacchi dei taleban, però, sono sensibilmente diminuiti nell'ultimo periodo, dopo la morte del loro leader pakistano, ucciso da un raid aereo di un drone Usa lo scorso 5 agosto. Ma le forze di sicurezza, in ogni caso, hanno detto che sia i ribelli fedeli ad al Qaeda che i talebani rappresentano tutt'ora una minaccia importante.
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