venerdì 12 dicembre 2014
I dissidenti accusano: uccisi dal regime, «sono considerati un'umiliazione». L'Onu non è stata in grado di indagare.
COMMENTA E CONDIVIDI
Sotto il regime nord coreano di Kim Jong-un i disabili spariscono e quelli con malattie mentali vengono lasciati morire. La denuncia parte da Londra ed è di uno dei protagonisti di questa tragedia, Ji Seong-ho, un rifugiato nordcoreano di 32 anni, fuggito da Pyongyang dopo aver perso in un incidente la gamba e la mano sinistra. Ji, intervistato dai quotidiani britannici mentre protestava davanti all’ambasciata nordcoreana di Londra, parla anche di nani che vengono evirati e di armi chimiche usate sui bambini. I disabili, continua, sono «considerati un’umiliazione ed è per questo che il regime li vuole far sparire compiendo una vera e propria pulizia sistematica». Il trattamento più spietato, continua Ji – che sta scrivendo un libro sulla condizione dei disabili in Nord Corea –, spetta ai bambini con malformazioni che vengono addirittura rapiti dagli ospedali e che poi spariscono. «Se parlate con le autorità – spiega l’uomo – vi dicono che va tutto bene, che in Nord Corea non ci sono disabili ma dietro questa facciata c’è l’orrore di centinaia di bambini trascurati o maltrattati fino alla morte».  Il regime sostiene che i diritti dei disabili vengono rispettati e all’inizio di quest’anno ha mandato atleti ai Giochi paralimpici asiatici di Incheon, ma è tutta una questione di facciata, spiega Jin. «Durante la carestia degli Anni Novanta i disabili non ricevevano cibo perché non potevano lavorare e per questo l’ottanta per cento di loro è morto di fame». Ci sono poi racconti che sembrano usciti da un film dell’orrore come quello di altri due rifugiati nordcoreani che parlano di un villaggio nelle montagne del Ryanggang dove sarebbero confinate le persone affette  da nanismo e dove queste vengono castrate per impedirgli di riprodursi e completamente abbandonate a se stesse.   Ji denuncia anche l’utilizzo dei piccoli disabili per test medici e esperimenti con armi chimiche e biologiche. Esperimenti confermati anche da un altro disertore, un ex membro delle forze armate che ha recentemente raccontato di essere stato coinvolto in esperimenti simili effettuati con armi chimiche, tra cui l’antrace, nel 1984. L’anno scorso una commissione delle Nazioni Unite è venuta a conoscenza degli abusi ma non è riuscita a confermali, mentre uno studio del 2013 di un gruppo per la difesa dei diritti umani di Seul, ha rivelato che circa il 40 per cento dei disertori sostiene di aver visto bambini con disabilità uccisi o abbandonati e il 43 per cento afferma di sapere dell’esistenza di «un’isola» dove i disabili sarebbero costretti a vivere. Ji Seong-ho ha perso gli arti all’età di 14 anni dopo che un treno lo ha investito mentre era svenuto per la fame sui binari. Nel 2000 gli fu permesso di andare in Cina a mendicare, ma quando tornò fu arrestato e interrogato per più di due settimane.  «Ho chiesto perché – racconta ancora – e mi è stato risposto perché ero disabile e perché avevo umiliato la Corea del Nord».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: