mercoledì 25 ottobre 2023
Risale al 25 ottobre 2000 la Dichiarazione sulle donne, la pace e la sicurezza. Oggi nel mondo un quarto dei giovani ritiene che esistano situazioni in cui è lecito picchiare la moglie
Due donne alla veglia di preghiera per la pace in Medio Oriente nella sinagoga di Sofia in Bulgaria

Due donne alla veglia di preghiera per la pace in Medio Oriente nella sinagoga di Sofia in Bulgaria - Reuters

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Se nei processi di pace sono coinvolte le donne le possibilità di raggiungere un accordo sono molto più alte. E' per questo che 23 anni fa, il 25 ottobre del 2000, l'Onu ha adottato la Dichiarazione sulle donne, la pace e la sicurezza, che mira a migliorare la protezione delle donne e delle ragazze durante i conflitti e a riconoscere la loro leadership e il loro ruolo nei processi di pace. Oggi, dichiara l'Onu, che oltre 600 milioni di donne vivono in Paesi colpiti da conflitti e che il mondo affronta livelli senza precedenti di sofferenza umana che hanno un impatto devastante sulle donne, il loro ruolo nella prevenzione dei conflitti e nel mantenimento della pace non è mai stato così cruciale.

Gli ultimi dati mostrano che le donne rappresentano solo il 16% delle delegazioni delle parti in conflitto nei processi di pace guidati o co-guidati dalle Nazioni Unite, in calo rispetto al 19% nel 2021 e al 23% nel 2020. «Abbiamo bisogno di un cambiamento di paradigma che porti una vera uguaglianza. La piena democrazia richiede la partecipazione paritaria delle donne in tutti i suoi processi», sostiene l'Onu. E se la rappresentanza femminile nella leadership governativa è migliorata negli ultimi anni rispetto al decennio precedente, i numeri sono ancora troppo bassi per raggiungere la parità.

Il cambiamento di mentalità e lo smantellamento degli stereotipi di genere secolari rimangono fondamentali per garantire il progresso. Ad esempio, un recente sondaggio dell'Onu ha mostrato che il 58% dei giovani di età compresa tra i 16 e i 19 anni ritiene che gli uomini siano leader politici migliori delle donne. Sima Bahous, direttore esecutivo di UN Women, l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment delle donne, si chiede: «Se quasi un giovane su quattro crede che ci siano situazioni in cui è accettabile picchiare una compagna o una moglie, come possiamo porre fine alla piaga della violenza contro le donne?». Avrebbe potuto dire: alla violenza, e basta. Perché la pace comincia tra le mura domestiche.

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