martedì 27 dicembre 2011
L' "Enrico Ievoli", della compagnia Marnavi, è stato sequestrato al largo delle coste dell'Oman. All'alba un gruppo di pirati è riuscito a salire a bordo e ha preso possesso della nave. La moglie del comandante attacca: Stato assente.
Dal 2009 a oggi, 18 attacchi a navi italiane
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Un'altra nave italiana finisce nelle mani dei pirati. A pochi giorni dalla liberazione della Savina Caylyn, ora in viaggio verso l'Italia, al largo delle coste dell'Oman pirati a bordo della "Enrico Ievoli", attaccata alle 5 del mattino, mentre era in navigazione verso il Mediterraneo a 18.3 gradi di longitudine Nord e 57.6 gradi di latitudine Est. La motonave trasporta oltre 15mila tonnellate di soda caustica, è partita da Fujairah, negli Emirati arabi, e fa parte della flotta della Marnavi, compagnia di navigazione specializzata in trasporti chimici e alimentari con sede legale a Napoli. Già il 7 marzo 2006 quella stessa nave era scampata, con l'intervento della fregata della Marina militare "Euro", a un assalto dei pirati al largo delle coste yemenite di Aden.

Ora a bordo della "Enrico Ievoli" ci sono 18 persone di equipaggio, di cui 6 italiani, compreso il comandante. I sei componenti italiani sono siciliani, e insieme a loro ci sono cinque ucraini e sette indiani. L'armatore Domenico Ievoli ha ricevuto la notizia del sequestro dal comandante, Agostino Musumeci, che ha telefonto riferendo che "i pirati sono a bordo, ma stiamo tutti bene". Attende le indicazioni della Farnesina e assicura che si atterrà a quelle, mentre è in procinto di recarsi a Roma. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, attraverso Twitter, fa sapere che segue "da vicino" la vicenda, ma manterrà uno stretto riserbo "per favorire l'esito positivo" del sequestro. "Sono molto preoccupata, ho sentito mio marito ieri pomeriggio alle 15.30 e mi aveva detto che stava bene e tutto procedeva tranquillamente. Loro oggi avrebbero dovuto incrociare la scorta dei giapponesi ma da stamattina il suo telefono è staccato", dice all'Agi Rita Gianfriddo, moglie del comandante. La donna ha anche accusato lo Stato di assere assente. "È una vergogna. Nessuno di questo Stato ci ha chiamato o si è fatto sentire. È assurdo che a darmi le notizie siano i giornalisti. Dalla Farnesina non ci informa nessuno. E i familiari degli altri componenti l'equipaggio sono esattamente nelle mie condizioni", ha aggiunto la donna. "In casi simili - dice - anche solo una parola di conforto è d'aiuto". Rita Musumeci e suo marito hanno due figli: il più grande, che ha 24 anni, è capitano di lungo corso ma lavora vicino Catania. Il secondo, ventenne, è disoccupato.Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, appresa la notizia, ha espresso la sua preoccupazione per il ripetersi di attacchi a navi mercantili italiane, manifestando la vicinanza ai marinai rapiti e alle loro famiglie ed esprimendo la speranza che la vicenda possa risolversi positivamente in tempi rapidi. Sulla base delle indicazioni e delle valutazioni espresse dal ministero della Difesa, è stata rinviata la sua visita, prevista per ilprossimo 30 dicembre, alla nave militare Grecale. "Il drammatico sequestro dell'ennesima unità navale italiana a largo dell'Oman fa della pirateria in quelle acque un emergenza della massima magnitudo - sottolinea Margherita Boniver, deputato Pdl e presidente del Comitato Schengen - il pattugliamento Nato-UE che molto è servito per sventare altri sequestri è palesemente insufficiente dato che l'area coinvolta in questi atti criminale è sempre più vasta. Quindi è assolutamente prioritario proporre nuove misure, come personale armato a bordo delle navi, il tutto monitorato da sistemi satellitari".

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