giovedì 11 gennaio 2024
Otto abitanti dell'isola caraibica di Bonaire, tuttora una municipalità speciale del Regno dei Paesi Bassi, hanno denunciato l'esecutivo perché non li protegge, violando i diritti umani
Un'ex colonia olandese fa causa al governo per i cambiamenti climatici
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Vanuatu fa scuola e ora il cambiamento climatico si combatte anche con le carte bollate. Otto abitanti dell'isola caraibica di Bonaire, tuttora una municipalità speciale del Regno dei Paesi Bassi, hanno fatto causa al loro governo, accusandolo di violare i loro diritti umani perché non ha fatto finora abbastanza per proteggerli dalla crisi climatica che in futuro potrebbe far scomparire la loro terra.

Questo gruppo di cittadini, affiancati dalla delegazione olandese di Greenpeace, ha presentato un esposto formale ricorso contro l'esecutivo dell'Aja, chiedendo al Tribunale di ordinare rapidamente la riduzione delle emissioni di gas serra, in modo da aiutare i territori più vulnerabili ad adattarsi all'impatto del crisi climatica e il conseguente innalzamento del livello del mare.
Una denuncia che trae spunto da una ricerca della Vrije Universiteit Amsterdam, commissionata dalla stessa Greenpeace, secondo cui l'innalzamento del livello del mare probabilmente sommergerà permanentemente parti dell'isola entro il 2050, un problema aggravato dalla perdita delle barriere coralline che hanno svolto il ruolo di cuscinetto naturale contro il riscaldamento e l'acidificazione degli Oceani.

Un rapporto di ottobre dell'istituto meteorologico olandese (Knmi ha rilevato infatti che le temperature nei Caraibi olandesi erano già aumentate di circa 0,2°C ogni dieci anni, a partire dagli anni '80. Le precipitazioni stanno diminuendo e gli esperti prevedono che la situazione peggiorerà se le emissioni di gas serra continueranno ad aumentare.

Sulla scorta delle continue denunce sull'innalzamento del livello dei mari, nel novembre scorso prima della Cop28, un gruppo di piccoli arcipelaghi ha creato un'alleanza per "pesare" di più davanti ai grandi inquinatori. L'arcipelago di Vanuatu, nel marzo dello scorso anno, ha invece ottenuto il via libera dell'Assemblea generale dell'Onu per portare il caso dello spofondamento delle isole davanti alla Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite all'Aja.

Infine l'arcipelago di Tuvalu è stato protagonista di un a singolare scelta. Ha affidato il proprio futuro al metaverso. Una scelta votata ai suoi abitanti ben consapevoli del fatto che entro la metà del secolo case, strade e vegetazione fin iranno sott'ìacqua per sempre come gli animali. Così l'isola del Pacifico ha modificato la Costituzione, come il clima che cambia. Ha avviato la digitalizzazione completa del patrimonio storico e culturale. Finirà sott'acqua entro questo secolo

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