mercoledì 30 dicembre 2009
Un nuovo accordo segreto tra Washington e Sanaa darebbe il via a raid contro i campi di addestramento dei terroristi. E intanto il presidente Obama striglia i responsabili dell'intelligence per l'attentato fortuinatamente fallito sul volo Amsterdam-Detroit: come per l'11 settembre le agenzie non hanno condiviso le informazioni in loro possesso.
COMMENTA E CONDIVIDI
Stati Uniti e Yemen stanno esaminando una serie di obiettivi in vista di un possibile raid contro le postazioni degli estremisti nel Paese della penisola arabica, dove si è addestrato Umar Farouk Abdulmutallab, il giovane nigeriano che il giorno di Natale voleva far saltare in aria il volo Amsterdam-Detroit. Lo rivela la Cnn, che cita fonti del Pentagono, secondo cui ci si sta preparando nel caso in cui il presidente Barack Obama dovesse decidere un intervento militare contro obiettivi che possano in qualche modo essere collegato a quanto successo la settimana scorsa.Secondo quanto precisato dalle fonti, tutto questo fa parte di un nuovo accordo segreto tra Washington e Sanaa in base al quale i due governi lavoreranno insieme, anche se verrà mantenuto il silenzio sul ruolo degli Stati Uniti nella fornitura di armi e informazioni di intelligence allo Yemen. Ufficialmente, Washington non ha mai ammesso di aver condotto raid nel Paese di cui è originaria la famiglia di Osama bin Laden, ma è noto che le forze militari di Sanaa non sono in grado da sole di compiere operazioni come quelle compiute di recente contro i terroristi e i gruppi di militanti sciiti. In base all'accordo stretto tra i due Paesi, caccia e droni degli Stati Uniti potranno sorvolare lo spazio aereo yemenita o lanciare missili cruise contro gli obiettivi individuati.La Cia sapeva.  La Cia sapeva del pericolo rappresentato dal nigeriano Umar Farouk Abdulmutallab, ma non condivise l'informazione con le altre agenzie di sicurezza. Lo afferma la Cnn che cita fonti "bene informate" secondo cui quando Barack Obama ha detto che la lezione dell'11 settembre è stata dimenticata e che 'qualcunò ha tralasciato di informare gli altri si riferiva agli uffici di Langley. Il padre dell'attentatore aveva informato le autorità americane in Nigeria della deriva estremista presa dal figlio. "Oggi sappiamo che settimane fa questa informazione è stata passata a un membro dei nostri servizi di intelligence, ma non è stata condivisa in modo efficace così da mettere il nome del sospettato in una lista di persone che non devono salire su un aereo" ha detto Obama.Secondo la fonte l'incontro tra il padre di Abdulmutallab e un funzionario della Cia era stato descritto in modo dettagliato in un rapporto inviato al quartier generale dell'Agenzia a Langley, in Virginia. Ma non era poi stato inoltrato alle altre agenzie. Secondo il Wall Street Journal l'incontro tra il padre del terrorista e il funzionario della Cia avvenne nell'ambasciata Usa di Abuja il 19 novembre e fu subito seguito da una riunione alla quale presero parte rappresentanti dell'Fbi, del ministero per la Sicurezza interna e del dipartimento di Stato. Tuttavia le informazioni condivise in quella riunione non furono messe insieme e analizzate negli Stati Uniti, dove erano state inviate in tempo reale. Paul Gimigliano, portavoce della Cia, ha assicurato che l'Agenzia aveva messo il nome di Abdulmutallab in un database e aveva inoltrato le informazioni che lo riguardavano al Centro nazionale di antiterrorismo, un'agenzia che coordina l'attività dell'intelligence Usa, ma che nulla di quanto il  padre di Abdulmutallab aveva riferito era sufficiente a mettere il suo nome in una lista di persone cui vietare di salire su un aereo.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: