sabato 11 aprile 2015
Intervento al Vertice delle Americhe. Storica stretta di mano con Raul Castro. A Panama è stato letto il messaggio di papa Francesco: globalizzare la solidarietà
CRONOLOGIA Usa-Cuba, tutte le tappe del disgelo
COMMENTA E CONDIVIDI
"La guerra fredda è finita". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama a proposito della relazione del suo Paese con Cuba, nel suo intervento alla prima sessione plenaria del settimo Summit delle Americhe a Panama. "Non sono interessato a dispute francamente iniziate prima che io nascessi", ha aggiunto, sottolineando che l'obiettivo è invece "risolvere problemi" lavorando e collaborando con tutta la regione. Da quando arrivò nel 2009 alla Casa Bianca, ha dichiarato, la sua proposta è stata di mantenere relazioni di "partnership" e di uguaglianza nel continente.
Ha poi risposto direttamente all'omologo ecuadoriano Rafael Correa, che pochi minuti prima alla sessione plenaria aveva detto che gli Usa "continuano con interventi illegali in America latina". Obama ha ammesso che in passato la politica americana in fatto di diritti umani non è sempre stata un successo, ma che oggi il suo Paese non ha alcun interesse a "immischiarsi" quando emergono politiche che non sono considerate giuste: lo fa perché ritiene che "sia la cosa giusta". "Non siamo intrappolati nell'ideologia, almeno non io", ha sottolineato il presidente americano.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è "onesto", non ha responsabilità per le politiche attuate nei confronti di Cuba dai "dieci presidenti" che lo hanno preceduto. Lo ha dichiarato il presidente cubano Raul Castro, intervenendo al Summit delle Americhe in corso a Panama. Il leader cubano ha anche chiesto apertamente scusa per la sua emotività nella "difesa della rivoluzione".Per quanto riguarda Cuba, gli Stati Uniti "guardano al futuro" e "non saranno prigionieri del passato", ha aggiunto il Obama nel suo intervento. Si è inoltre detto convinto che, se il dialogo bilaterale tra il suo governo e il presidente cubano Raul Castro continuerà, ci saranno progressi nonostante "le differenze". Obama ha definito il summit, dove son presenti i 35 Paesi americani, un "momento storico", sottolineando che il riavvicinamento tra Usa e Cuba segna una svolta per l'intera regione.La stretta di manoStorica stretta di mano tra il presidente Usa Barack Obama e il presidente cubano Raul Castro al Summit delle Americhe in corso a Panama City. Si tratta del primo incontro ufficiale tra i capi di Stato statunitense e cubano dal momento in cui i due Paesi hanno interrotto le relazioni nel 1961. I due leader si sono incontrati e scambiati un saluto prima della cerimonia di apertura del Summit, ha riferito il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Bernadette Meehan. La loro stretta di mano è stato l'ultimo gesto, altamente simbolico, del processo di normalizzazione avviato a metà dicembre con l'annuncio del disgelo tra i due storici nemici. Obama e Raul Castro dovrebbero avere un colloquio diretto in giornata. "La presenza qui, oggi, del presidente cubano Raul Castro incarna un desiderio espresso da molti nella regione", ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon. È la prima volta che Cuba partecipa al meeting dei Paesi della regione. Il Summit delle Americhe è stato aperto dai discorsi di benvenuto del presidente di Panama, Juan Carlos Varela, del segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani (Oea), José Miguel Insulza, e dalla lettura di un messaggio inviato da Papa Francesco.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: