lunedì 26 giugno 2023
La comunità islamica ha contribuito a pagare il riscatto per 16 sequestrati a Kaduna. La Conferenza episcopale cattolica ribadisce però la linea della fermezza
La processione delle Palmer a Lagos, nel sud della Nigeria

La processione delle Palmer a Lagos, nel sud della Nigeria - Ansa

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A Mandala, nello Stato nigeriano di Kaduna, la celebrazione domenicale del 7 maggio si è conclusa con degli uomini armati che hanno fatto irruzione in chiesa. Mitra in pugno, hanno rapito 16 cristiani battisti, denominazione protestane che conta 14 milioni di fedeli in Nigeria, per chiedere un riscatto. Secondo l’agenzia Fides, i prigionieri sono stati finalmente liberati il 17 giugno dopo l’importante supporto dei musulmani locali. Il presidente dell'Associazione cristiana della Nigeria (Can) nello Stato di Kaduna, il reverendo John Joseph Hayab, ha ringraziato gli islamici per aver «contribuito con denaro e una motocicletta al riscatto chiesto per il rilascio dei loro fratelli e sorelle cristiani». Questo atto - ha spiegato il pastore- «dimostra l’esistenza di buoni vicini che hanno avuto interesse per i loro fratelli rapiti, nella speranza di vivere insieme a loro in pace e armonia. La vita esemplare della comunità musulmana di Madala dovrebbe essere emulata da tutti». I rapimenti di cristiani da parte di jhiadisti e soprattutto di bande criminali (spesso composte da cristiani a loro volta) resta una piaga endemica in Nigeria e per questo la Conferenza episcolale nigeriana ha più volte sottolineato che il pagamento dei riscatti può causare un circolo vizioso. L’ong Open Doors, che studia il fenomeno della persecuzione religiosa, ha classificato la Nigeria al primo posto nel mondo per le violenze contro i cristiani. Si stima che globalmente circa il 90 per cento degli omicidi di fedeli avvenga nel Paese africano: solo tra il gennaio 2021 e il giugno 2022 ne sono stati uccisi più di 7.600. Christian Concern, associazione no profit inglese, ha contato tra i 50 e 70mila cristiani uccisi negli ultimi 18 anni, ovvero da quando, nel 2009, i terroristi di Boko Haram hanno cominciato a prendere piede nel nord del Paese.

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