martedì 10 giugno 2014
Le autorità non confermano. Forse un sequestro a scopo di estorsione. Ancora nelle mani dei miliziani islamisti le studentesse rapite ad aprile.
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Una ventina di donne nigeriane sarebbero state rapite, probabilmente dagli estremisti islamici di Boko Haram, nel nord della Nigeria. La zona del nuovo sequestro nello Stato del Borno è vicina a quella dove ad aprile erano state sequestrate quasi 300 studentesse, ancora nelle mani dei miliziani islamisti. Secondo testimoni oculari, le donne sono state caricate su furgoni e portate in una località sconosciuta.Una fonte del gruppo di vigilantes istituito per cercare di prevenire gli attacchi ha riferito che le donne sono state rapite nell'accampamento nomade di Garkin Fulani, mentre gli uomini erano assenti. Con le 20 donne sarebbero stati portati via anche tre giovani. Il sequestro non è stato confermato dalla polizia, né dalle autorità locali. Il villaggio nomade dista appena 8 chilometri da Chibok, dove si trova il collegio femminile dal quale sono state portate via le liceali. Il commissario di polizia dello Stato di Borno, Lawan Tanko, ha tuttavia smentito il rapimento: "Non credo sia vero: ho parlato con il mio agente a Chibok, me lo avrebbe detto se fosse avvenuto". E anche il presidente dell'area di governo di Chibok ha smentito il sequestro: "Quando ho visto la notizia, ho mandato sul posto uomini del gruppo di vigilantes e cacciatori: sono tornati e mi hanno riferito che non è accaduto nulla".Ma le notizie sono contrastanti. Non c'è chiarezza neppure sul numero di donne portate via. Secondo un funzionario dell'associazione allevatori Miyetti Allah della Nigeria (Macban), sono state portate via una quarantina di giovani madri. I sequestri a scopo di estorsione sono molto frequenti da qualche tempo nell'area ma, nel timore di rappresaglie da parte degli islamisti, i locali hanno spesso troppa paura per parlare."Npn è la prima volta che le donne vengono rapite e poi rilasciate quando paghiamo il riscatto sotto forma di bestiame", ha aggiunto il funzionario. "Quelli arrivano, bussano alle porte, portano via le donne più giovani e poi chiedono 30-40 mucche per la loro liberazione". I nomadi pagano il riscatto, ma neanche informano le autorità. Secondo un funzionario del governo di Borno, che ha voluto rimanere anonimo, le autorità sono sono a conoscenza del sequestro, ma lo negano come hanno spesso fatto in circostanze analoghe nel passato. Del resto, il governo del presidente Goodluck Jonathan è da settimane molto contestato nel Paese per come sta gestendo il sequestro delle 300 liceali e per non esser riuscito ancora a riportarle a casa, nonostante l'aiuto internazionale.
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