venerdì 28 luglio 2023
Blinken chiede la liberazione del presidente, dura reazione di Macron. Il vasto paese saheliano era un partner importante per l'Occidente, un baluardo contro jihadismo, Mosca e Pechino
Il portavoce dell'esercito nigerino, colonnello maggiore Amadou Adramane parla alla tv dopo il colpo di stato che ha deposto il presidente Mohamed Bazoum

Il portavoce dell'esercito nigerino, colonnello maggiore Amadou Adramane parla alla tv dopo il colpo di stato che ha deposto il presidente Mohamed Bazoum - Reuters

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiesto l'immediato rilascio del presidente del Niger, Mohamed Bazoum, deposto, nella notte tra mercoledì e ieri, da alcuni soldati della sua guardia presidenziale. Anche la vicepresidente Kamala Harris ha condannato il colpo di stato, che ha messo la parola fine al periodo più lungo di pace e democrazia, da quando l'ex colonia francese conquistò l'indipendenza dalla madre patria nel 1960. La Harris ha anche discusso la difficile situazione durante una telefonata con il presidente nigeriano Bola Tinubu. Mohamed Bazoum rimane prigioniero nel palazzo presidenziale con moglie e figli.

A condannare "con la più grande fermezza il colpo di Stato militare" in corso in Niger e a chiedere "la liberazione" del presidente Mohamed Bazoum e il ripristino dell'ordine costituzionale è stato anche il presidente francese Emmanuel Macron. "Questo colpo di Stato è perfettamente illegittimo e profondamente pericoloso per i nigerini, per il Niger e per tutta la regione", ha dichiarato Macron, durante una conferenza stampa in Papua Nuova Guinea, al fianco del primo ministro James Marape. Sempre il presidente francese ha confermato che sta lavorando con altri leader, nella regione africana del Sahel, per difendere la democrazia, aggiungendo che la Francia è pronta a sostenere organizzazioni regionali se decidessero di avviare sanzioni contro i responsabili del golpe.​

Il presidente nigerino Mohamed Bazoum è stato deposto nella notte tra mercoledì e ieri da alcuni soldati della sua guardia presidenziale. Al comando del Paese c’è ora il Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp). «Abbiamo sospeso tutte le istituzioni, chiuso le frontiere, e imposto un coprifuoco notturno – ha riferito il colonnello Amadou Abdramane, uno dei golpisti, durante il discorso alla televisione nazionale, circondato da nove uomini in uniforme –. La presa di potere è stata causata dal deterioramento della situazione della sicurezza e dalla scarsa governance economica e sociale».

I golpisti hanno aggiunto che «i capi dei ministeri si occuperanno delle attività quotidiane», spiegando, inoltre, che «senza scontri tra esercito e guardia presidenziale continuerà a regnare la pace nel Paese». Una parte della leadership dell’esercito nigerino ha confermato la collaborazione con la giunta.

Condanna del golpe pure da buona parte della comunità internazionale. «L’Unione Europea chiede il rilascio immediato del presidente Bazoum – ha dichiarato, mercoledì, da Bruxelles la portavoce della commissione Affari esteri, Nabila Massrali –. La destabilizzazione del Niger non sarebbe negli interessi di nessuno nel Paese e nella regione». Simili condanne sono state espresse dall’Unione africana e dalle Nazioni Unite.

La Francia, inoltre, già espulsa dai vicini Mali e Burkina Faso, teme di perdere anche il Niger. La situazione attuale, fluida e confusa
secondo gli esperti, sarà sfruttata dal jihadismo, dalla Russia e dalla Cina, che in altri Stati africani hanno sostituito l’influenza francese.

Gli Stati Uniti, sono preoccupati del crescente peso della Russia sul continente africano, è hanno fatto sapere di essere in «diretto contatto con il presidente deposto» e di cercare «canali di dialogo» con la nuova giunta militare.

Questo Stato saheliano è considerato da anni un partner molto stretto e stabile non solo per l’Occidente, ma specialmente per l’Italia.

Mosca in questi anni ha costruito solidi legami con i confinanti, Burkina Faso e, soprattutto, Mali, mentre finora il Niger aveva fatto una scelta filo-occidentale. Ora, però, la situazione potrebbe cambiare anche qui.

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