mercoledì 1 luglio 2009
Il leader dell'opposizione definisce il voto del 12 giugno, che ha premiato Ahmadinejad, come «un colpo di stato». Intanto il presidente designato parla di «vittoria dell'anti-imperialismo».
COMMENTA E CONDIVIDI
Le elezioni del 12 giugno scorso in Iran sono state «un colpo di stato» ed il loro risultato è «inaccettabile». È quanto scritto in una dichiarazione riportata sul sito del principale partito moderato iraniano, il Fronte per la partecipazione dell'Iran Islamico. Il partito è stato fondato dai rifornisti vicini all'ex presidente Mohammad Khatami. Alcuni membri del partito sono stati arrestati dopo le proteste che si sono scatenate nel paese dopo l'eannuncio del risultato del voto per le presidenziali. Lo stesso Mussavi ha dichiarato sul suo sito di essere «incapace di fare compromessi sui diritti della gente».Mussavi ha chiesto anche alle autorità di rilasciare «i figli della rivoluzione», riferendosi alle persone arrestate nei giorni scorsi dopo le proteste di piazza.Intanto il rieletto presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha detto oggi ad un rappresentante del governo del Venezuela che la sua rielezione nelle presidenziali del 12 giugno è «una grande vittoria per il campo anti-imperialista». Lo riferisce l'agenzia ufficiale Irna. «D'ora in poi affronteremo le questioni globali con maggiore forza», ha aggiunto Ahmadinejad, che parlava al ministro dell'Energia del Venezuela, Rafael Ramirez. L'Iran e il Venezuela staranno l'uno a fianco all'altro «fino alla vittoria finale», ha detto ancora il presidente iraniano.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: