sabato 11 febbraio 2012
Il premier: «Torno in Italia più determinato che mai a proseguire l'azione sulle riforme economiche».Poi sulle privatizzazioni: «No, non sono affatto preoccupato».
Liberalizzazioni, si cambia. Ecco 2.400 emendamenti
COMMENTA E CONDIVIDI
Dopo i tanti riconoscimenti incassati negli Stati Uniti Mario Monti torna a rivolgere lo sguardo all'Italia e alle misure ancora in cantiere, dicendosi ''piu' determinato che mai''ßa proseguire l'azione sulle riforme. Parole che suonano come un invito, ma anche come un monito a quanti in Parlamento e fuori tentano di ostacolare l'Esecutivo. Anche se il premier dice di non essere per nulla preoccupato dalla montagna di emendamenti piovuti sul pacchetto liberalizzazioni. Evidentemente gli sono arrivate rassicurazioni in merito dall'Italia.Anche sull'altro fronte caldo, quello della riforma del lavoro, le sue dichiarazioni sono estremamente chiare: '' Intendiamo portare a termine, speriamo con il sostegno delle forze sociali, la riforma entro marzo'' per rendere piu' ''flessibile'' il mercato del lavoro, afferma Monti in una intervista alla Cnbc. Concetto gia' espresso in forma piu' diretta dal ministro competente, Elsa Fornero: il lavoro sara' riformato con o senza i sindacati. ß ßDopo l'incontro alla Casa Bianca con Barack Obama, la giornata newyorkese del presidente del Consiglio e' dedicata soprattutto ai mercati. L'obiettivo di convincere gli investitori a puntare sull'Italia ed in particolare sui suoi titoli di Stato pare riuscito. ''Penso di averli convinti, c'e' molto interesse per il nostro Paese'', spiega dopo aver incontrato il gotha della finanza Usa. Del resto, i Bot sono particolarmente redditizi visti i tassi di interesse. Che, avverte Monti invitando implicitamente gli investitori a fare in fretta, sono scesi e continueranno a scendere grazie alle misure del governo. Certo, i risultati dell'azione di lobbyng si vedono prima sul fronte politico, che sui mercati. Perche' per investire ci vuole piu' tempo che a fare una dichiarazione di ''sostegno politico'', pur fondamentale, come quella del presidente Usa.ß ß ßSul fronte europeo, il presidente del Consiglio appare ottimista: non prevede il fallimento della Grecia, ne' la sua uscita dall'euro. Quanto all'ipotesi che l'Italia esca dalla moneta unica, la ritiene pura ''fiction'' visto la distanza che, in questi mesi, si e' creata fra la situazione di Roma e quella di Atene . Anche perche', nonostante le previsioni non rosee, i conti pubblici saranno in pareggio nel 2013 come promesso.Quanto al versante italiano, oscilla fra la persuasione e il monito. In un'intervista al canale finanziario Cnbc sostiene che gli investitori possono stare tranquilli anche sul dopo 'governo tecnico' perche' i partiti non torneranno indietro dalle riforme. Non solo perche' il costo politico lo ha pagato l'attuale esecutivo, ma anche perche' gli italiani, stanchi delle risse, si sono gia' abituati a governi che si preoccupano di risolvere i problemi non a insultarsi. Certo, i tanti riconscimenti ottenuti vanno anche al Parlamento che sostiene il governo e che continuera' ''responsablmente'' a farlo, ma e' anche vero che il premier sottolinea come i mercati, cosi' come gli italiani stessi, vogliono che il governo prosegua sulla strada delle riforme e della serieta'. Solo cosi' l'Italia uscira' definitamente dalla crisi. C'e' spazio anche per le questioni internazionali. Dopo gli incontri alle Nazioni Unite (dove ha visto Ban Ki-Moon e Al Nasser), Monti conferma la linea delle sanzioni all'Iran, anche se percentualmente piu' pesanti per l'Italia, nella speranza di evitare un intervento militare e si dice ''vivissimamente preoccupato'' per la situazione in Siria.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: