giovedì 25 luglio 2019
Potrebbe essere un segnale che il giovane dittatore vuole riprendere a trattare sulla denuclearizzazione con gli Stati Uniti dopo l'incontro con Trump all'indomani del G20 di Osaka
Nella Corea del Sud si segue con apprensione la notizia del lancio dei missili nordcoreani (Ansa)

Nella Corea del Sud si segue con apprensione la notizia del lancio dei missili nordcoreani (Ansa)

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Torna a salire la tensione nel Pacifico. La Corea del Nord ha lanciato due missili balistici a corto raggio. Ne ha dato notizia a Seul il vertice dell'esercito sudcoreano. I lanci sono stati effettuati alle 5.34 e alle 5.57 ora locale (nella tarda serata italiana, alle 22.34 e 22:57 di mercoledì) dalla penisola di Hodo, vicino alla città di Wonsan (sulla costa nord-orientale coreana), verso il Mar del Giappone. Uno dei proiettili ha percorso circa 430 chilometri, l'altro ha volato un pochino di più, entrambi poi sono caduti in mare. I due missili, lanciati da piattaforme mobili, hanno raggiunto un'altezza di circa 50 chilometri. Non è chiaro se al lancio abbia assistito lo stesso Kim Jong-un. È stato il primo lancio da quelli fatti a maggio, che erano stati supervisionati personalmente dal leader nordcoreano e dei quali i media del regime di Pyonyang, che al momento tacciono, avevano dato notizia tempestiva.

Il ministero della Difesa della Corea del Sud ha detto che i missili rappresentano una «minaccia militare» che rischia di minare il processo di pace nella penisola coreana: lo riporta la Cnn online. Il presidente Moon Jae-in è stato informato dettagliatamente del test. «L'esercito sta controllando la situazione in caso di ulteriori lanci e si mantiene pronto», ha aggiunto il Comando Congiunto sud-coreano. A Tokyo, l'agenzia giapponese Kyodo News ha raccolto una fonte governativa anonima secondo cui i missili non hanno raggiunto la zona economica esclusiva del Giappone e non hanno avuto alcun impatto sulla sicurezza nazionale del Paese; ma il governo di Tokyo è evidentemente irritato.

In base alle indicazioni raccolte dai militari, la Corea del Nord potrebbe avere testato la sua versione dei missili balistici russi Iskander, già testati a maggio scorso, e che pur essendo un'arma a corto raggio, costituiscono una violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite.

Il nuovo test giunge all'indomani dell'incontro a Seul tra il Consigliere perla Sicurezza Nazionale Usa, John Bolton, e funzionari sud-coreani e potrebbe complicare, anche se non necessariamente fermare, gli sforzi per la ripresa del dialogo tra Stati Uniti e Corea del Nord.

Il regime, nei giorni scorsi, aveva protestato per le manovre militari congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud in programma per agosto; e Kim aveva ispezionato un nuovo sottomarino a disposizione delle Forze Armate, in grado di lanciare missili balistici. Sono segnali, secondo gli analisti, che il giovane dittatore vuole riprendere i colloqui sulla denuclearizzazione con gli Usa. La ripresa, dopo l'incontro a sorpresa tra Kim e il presidente americano, Donald Trump, all'indomani del G20 di Osaka, era attesa per la metà di luglio. Ma al momento non ce n'è traccia.

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