venerdì 31 gennaio 2020
Il presidente: le forze armate saranno libere di dispiegare gli ordigni in tutto il mondo «in circostanze eccezionali». Ogni anno 7.000 persone vengono uccise, tre volte tante quelle rese invalide
Sminatori nella zona di Kandahar in Afghanistan

Sminatori nella zona di Kandahar in Afghanistan - Ansa

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La decisione farà insorgere mezzo mondo e rende praticamente invano il lavoro della Campagna internazionale contro le mine antiuomo, premio Nobel per la Pace del 1997. Il presidente americano, Donald Trump, ha revocato le restrizioni statunitensi all'uso delle mine antiuomo, convinto che una nuova generazione di esplosivi ad alta tecnologia migliorerà la sicurezza delle forze armate statunitensi.
Nell'ultima inversione della politica del suo predecessore, Barack Obama, Trump ha dato il via libera alle cosiddette mine antiuomo "non permanenti" che possono essere spente da remoto piuttosto che rimanere a terra per sempre. "Il dipartimento della Difesa ha stabilito che le restrizioni imposte alle forze americane dalla politica dell'amministrazione Obama potrebbero metterle in grave svantaggio durante un conflitto contro i nostri avversari", si legge in una dichiarazione della Casa Bianca. "Il presidente non è disposto ad accettare questo rischio per le nostre truppe", si legge ancora.
Obama nel 2014 aveva vietato l'uso di mine antiuomo con l'eccezione, sotto la pressione dei pianificatori militari, della penisola coreana, dove gli esplosivi costellano l'ultima frontiera della guerra fredda con la Corea del Nord. Obama aveva anche ordinato la distruzione di scorte antiuomo non progettate per difendere la Corea del Sud e aveva affermato che gli Stati Uniti non collaboreranno con altre nazioni nello sviluppo delle mine antiuomo. Trump ha affermato che ora le forze armate statunitensi saranno libere di dispiegare mine antiuomo in tutto il mondo "in circostanze eccezionali". Ogni anno le mine antiuomo continuano a uccidete almeno 7.000 persone, tre volte tanto quelle che rimangono permanentemente invalide.

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