martedì 24 luglio 2018
Il quartiere cinese della capitale britannica è in rivolta contro le politiche repressive nei confronti degli stranieri: video virale dei metodi brutali denuncia le autorità
Sciopero di pub e ristoranti a Soho: no alle retate anti-migranti
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Niente involtini primavera né zuppa Xiang-Là oggi a Chinatown, il quartiere cinese londinese dove oggi i ristoratori sono in sciopero contro le incursioni del Ministero dell’interno che, negli ultimi mesi, ha intensificato le sue ispezioni improvvise arrestando decine di dipendenti senza permesso di soggiorno. In uno di questi blitz gli agenti si sono scontrati con la folla che protestava e un’anziana signora è finita in ospedale. Un video, che ha fatto il giro dei social network, mostra la donna che si stende a terra, davanti a un camioncino del ministero degli interni. Il veicolo avanza mentre la folla lo respinge aiutando cosi la donna a mettersi al sicuro strisciando per terra. Il Ministero degli Interni ha poi dichiarato che la donna è stata ricoverata soltanto per precauzione e non è rimasta ferita.

Non si conosce il numero di migranti illegali a Chinatown ma, secondo dati pubblicati dal ministero degli interni, le multe non pagate da take away e ristoranti raggiungerebbero la cifra di mezzo milione di sterline, più di 560.000 euro. Gli ispettori hanno reso più frequenti e improvvise le loro visite a partire dal 2010 quando è diventata ministro degli interni Theresa May, che ha inseverito la legislazione contro i lavoratori illegali.

Oggi l’associazione dei ristoratori, la “London Chinatown Chinese Association”, teme la fine di questo quartiere, noto per le colorate pagode e i profumi orientali, sempre popolarissimo da quando ha aperto i battenti negli anni settanta. Joseph Wu, portavoce della “LCCA” definisce la scelta di oggi di andare in sciopero “dolorosa” perchè i ristoratori perderanno migliaia di sterline.

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