lunedì 3 agosto 2009
Incaricato degli Esteri, il capo della destra radicale si dice pronto a lasciare il governo se verrà incriminato per le accuse di riciclaggio formulategli dalla polizia.
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«Se sarò incriminato dal procuratore capo, non c'è dubbio che rassegnerò le dimissioni»: lo ha dichiarato oggi alla Knesset (parlamento) il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, che è il leader del partito di destra radicale Israele Beitenu. Lieberman ritiene tuttavia che resterà in carica anche nei prossimi due anni e che guiderà il partito verso nuovi successi elettoraliIeri la polizia israeliana aveva raccomandato alla procura la sua incriminazione per una serie di reati, il più grave dei quali è quello di riciclaggio di denaro, per il quale è prevista una pena massima di dieci anni di reclusione. In una breve dichiarazione rilasciata alla stampa, Lieberman ha detto oggi di «non aver alcunchè» da rimproverarsi. «Anche oggi tornerei ad agire esattamente come ho fatto in passato» ha precisato. Lieberman ha aggiunto di attendere adesso la decisione del procuratore capo Menachem Mazuz, che spera giungerà in tempi brevi. «Se dopo una mia eventuale udienza da lui, questi deciderà per la incriminazione, non c'è dubbio che rassegnerò subito le dimissioni» ha detto Lieberman: sia da ministro degli esteri, sia - in seguito - dalla carica di leader di Israel Beitenu, oggi il terzo partito in parlamento e il secondo per importanza nella coalizione di Benyamin Netanyahu.«Ma la mia valutazione - ha subito aggiunto - è che resterò nelle mie attuali funzioni anche fra un anno, anche fra due». A suo parere Israel Beitenu è destinato a rafforzarsi e a sorpassare alle prossime elezioni politiche la soglia dei 20 seggi, ossia un sesto del parlamento.
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