giovedì 25 agosto 2011
Gheddafi e alcuni dei suoi figli, scortati da un gruppo di militari a loro fedeli, si sarebbero asserragliati in un complesso residenziale nella parte centro-sud di Tripoli, non lontano dall'ex roccaforte di Bab al-Aziziyah. Il leader libico, in un breve messaggio audio diffuso dalle emittenti tv lealiste, ha incitato tutte le tribù libiche a radunarsi e a cacciare dal paese gli invasori stranieri.
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Muammar Gheddafi e alcuni dei suoi figli, scortati da un gruppo di militari a loro fedeli, si sarebbero asserragliati in un complesso residenziale nella parte centro-sud di Tripoli, non lontano dall'ex roccaforte di Bab al-Aziziyah, dove però sarebbero stati circondati da un commando di ribelli libici: lo ha affermato uno degli assedianti, Muhammad Gomaa, senza precisare perché fosse tanto sicuro della presenza del Colonnello in uno degli edifici accerchiati dagli insorti, impegnati in furibondi scontri a fuoco con i lealisti. "Sono tutti insieme là dentro", ha affermato Gomaa. "Si sono cacciati in un buco. Oggi", ha assicurato il miliziano, "la faremo finita. Oggi finiremo il lavoro". Secondo il settimanale francese 'Paris Match', già ieri Gheddafi sarebbe sfuggito per un soffio alla cattura nello stesso settore della città.Il leader libico ha sollecitato oggi i suoi sostenitori a marciare su Tripoli e a "purificare" la capitale dai ribelli, che ha definito "ratti, crociati e miscredenti". In un breve messaggio audio diffuso dalle emittenti tv lealiste, Gheddafi ha incitato tutte le tribù libiche a radunarsi e a cacciare dal paese quelli che ha definito rappresentanti stranieri. "La Libia è per i libici e non per i rappresentanti, non per l'imperialismo, non per la Francia, né per Sarkozy, né per l'Italia", ha detto. "Tripoli è per voi, non per coloro che si fidano della Nato".FRATTINI: ADDESTRATORI ITALIANI DA DUE MESI A BENGASI"Da due mesi è a Bengasi un team di militari italiani con scopi di addestramento". Lo ha reso notoil ministro degli Esteri, Franco Frattini, nel corso di un'intervista a Radio 24. "Abbiamo mandato già 15-20 militari italiani per l'addestramento tecnico di alcune unità di forze armate libiche - ha spiegato Frattini - ma pensiamo di estenderlo anche alla polizia, con particolare riferimento alla polizia di frontiera e alla guardia costiera libica". Per il titolare della Farnesina, "quello della sicurezza diventa un altro tra i compiti che l'Italia su può assumere". Il ministro ha poi ulteriormente precisato come i militari italiani inviati in Libia siano "solo addestratori". "Ce li hanno chiesti i libici - ha proseguito - e sono lì da circa due mesi".RIBELLI, PRESO CONTROLLO INTERO AEROPORTO TRIPOLI Dopo aspri combattimenti con le forze fedeli al colonnello Gheddafi, gli insorti libici hanno preso il controllo dell'intero aeroporto di Tripoli e sequestrato veicoli militari e mitragliatrici. Lo ha detto all'ANSA uno dei leader della rivolta. "Abbiamo preso il controllo totale dello scalo, da sud, nord, est e ovest; c'è ancora fumo da uno degli aerei incendiato la notte scorsa dai lealisti", ha detto Abdul Salam Sakali. "Chiediamo ai funzionari dell'aeroporto di venire qui e portare via gli aerei prima che le forze fedeli a Gheddafi li brucino", ha aggiunto.Sulla pista ci sono ancora alcuni aeromobili della Afriqiyah Airways. "I lealisti sono ancora qui e potrebbero distruggere gli aerei se non verranno spostati", ha detto Abdul Salam Sakali mentre ancora echeggiano colpi di artiglieria.
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