martedì 9 agosto 2022
L’obiettivo di un gruppo di studiosi è dare la parola agli esponenti del mondo artistico e letterario che hanno una visione sul Paese e sulla situazione internazionale diversa da quella del presidente
Il logo dell'iniziativa "L'altra voce della Russia"

Il logo dell'iniziativa "L'altra voce della Russia" - Social

COMMENTA E CONDIVIDI

Un nuovo modo di conoscere la Russia, al di là dei luoghi comuni e delle semplificazioni delle quali è spesso vittima, soprattutto da quando è iniziata la guerra contro l’Ucraina. Un’iniziativa importante, portata avanti da Stefano Maria Capilupi, Professore Associato presso l’Accademia Russa Cristiana di Scienze Umanistiche di San Pietroburgo, e autore di diverse pubblicazioni. L’ultima, in ordine temporale, si intitola "Il tragico e la speranza. Da Manzoni a Dostoevskij", per le edizioni Lithos, uscita nel 2020.

Con l’aiuto di alcuni collaboratori, Capilupi ha lanciato sui social un nuovo appuntamento, chiamato ‘L’altra voce della Russia’. L’obiettivo è dare la parola a tutti quegli esponenti del mondo politico ed artistico che hanno una visione sul Paese e sulla situazione internazionale diversa da quella del presidente e del suo entourage, e che rischiano tutto nell'esporsi, a causa della censura.

«Sono tre – spiega ad Avvenire il professor Capilupi - le motivazioni che mi hanno spinto a dare vita a questa iniziativa. La prima è che quella dopo il 24 febbraio non è la Russia che io amo e nella quale ho deciso di trasferirmi, 20 anni fa. Il secondo motivo è che, pur essendo sempre stato molto prudente sull’atlantismo, noto che in alcuni ambienti italiani, a destra come a sinistra, a causa di un antiamericanismo storico e viscerale, ci si getta nelle braccia di un filoputinismo ingiustificabile. Il terzo è il tentativo di lottare e arginare una certa russofobia, che è inferiore rispetto a quella che vorrebbe fare apparire il presidente Putin, ma che esiste».

La Rubrica sarà disponibile su Telegram, Youtube e Facebook (previa iscrizione), sperando che, con la potenza di fuoco dei social, si riesca a raggiungere un pubblico il più vasto possibile. Il format è in via di definizione, ma il professor Capilupi è sicuro di proporre, come minimo, due ricchi aggiornamenti ogni mese.

Interviste a esponenti del mondo della cultura russa, ma anche alla gente comune, realizzate soprattutto a Mosca e a San Pietroburgo, dove si concentra la dissidenza e dalle quali si possa comprendere quanto la Russia sia un Paese molto più complesso di come viene raccontato. La cultura come strumento di critica e di conoscenza, dunque, in grado di costituire un ponte con una parte di Paese che ha molto da dire e da dare e che non va lasciata sola da un Occidente che non sembra interessato a sostenerla. Tagliando ogni contatto con la società civile russa, secondo Capilupi, si dà a Putin un’argomentazione che diventa un’arma potente e che il presidente ha dimostrato di saper usare fin troppo bene: l’odio che l’Europa nutrirebbe nei confronti della Russia.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: