giovedì 30 dicembre 2010
L'ex presidente israeliano Moshe Katsav, 65 anni, è stato riconosciuto colpevole di due casi di stupro nei confronti di ex dipendenti, da un tribunale di Tel Aviv. Si tratta di una condanna senza precedenti per un capo di Stato che rischia fino a 16 anni di carcere
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L'ex presidente israeliano Moshe Katsav, 65 anni, è stato riconosciuto colpevole di due casi di stupro nei confronti di ex dipendenti, da un tribunale di Tel Aviv. Si tratta di una condanna senza precedenti per un capo di Stato che rischia fino a 16 anni di carcere.Katsav, che è stato anche giudicato colpevole di molestie sessuali e di aver cercato di ostacolare il procedimento giudiziario, era stato eletto dalla Knesset, che lo aveva preferito al laburista Shimon Peres, presidente di Israele nel 2000. Katsav era membro del Likud, attualmente il partito al governo.La vicenda che lo ha portato sul seggio degli imputati era cominciata nel giugno del 2006 quando Katsav aveva riferito al procuratore generale dello Stato di essere vittima di un ricatto da parte di una sua ex dipendente.Ma l'inchiesta aperta dalla polizia aveva poi avuto sviluppi sorprendenti ritorcendosi contro Katsav, sospettato di crimini sessuali nei confronti di sue ex dipendenti. Katsav era stato costretto a dimettersi da presidente nel giugno 2007, un paio di mesi prima della fine del suo mandato.Il tribunale nell'odierno verdetto ha accolto pressoché totalmente la linea dell'accusa e ha respinto quella della difesa, tra l'altro definendo "infarcita di menzogne" la deposizione di Katsav. Il processo, cominciato nella primavera del 2008, si è svolto a porte chiuse.
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