sabato 21 giugno 2014
La conquista di Al-Qaim: più gacili gli spostamenti delle armi. A Baghdad sfilata degli sciiti per difendere i "luoghi santi". Già in 2 milioni si sarebbero arruolati.
L'INTERVISTA «Un attacco Usa servirebbe a poco» (Susan Dabbous)
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Miliziani jihadisti iracheni hanno preso il controllo di un valico di frontiera con la Siria, che era stato finora nelle mani di gruppi ribelli siriani rivali. Si tratta di un'importante conquista strategica perché consentirà ai miliziani dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isis), che vogliono instaurare un califfato a cavallo tra i due Paesi, di spostare facilmente le armi pesanti sul territorio, che ormai controllano su entrambi i lati della frontiera. Al-Qaim è uno dei tre valichi ufficiali al confine tra Iraq e Siria e da qualche giorno era sotto il controllo dei ribelli anti-Assad dell'Esercito libero siriano (Els) e del Fronte al-Nusra."Uomini armati hanno preso il controllo di al-Qaim e delle zone circostanti", ha raccontato un ufficiale di polizia. Secondo la fonte i miliziani, tra i quali molti uomini dell'Isis ma anche di altri gruppi sunniti, non sono entrati finora in molti edifici temendo che siano stati minati con trappole esplosive. La conquista di al-Qaim ha spinto molte famiglie a fuggire.Il lato iracheno del valico era stato abbandonato dalle forze lealiste il 17 giugno e occupato da truppe fedeli all'Els e ad al-Nusra, che già avevano il controllo del lato siriano.Intanto a Baghdad migliaia di miliziani sciiti, seguaci del potente ayatollah Moqtada al Sadr, hanno sfilato in un'esibizione di forza di fronte all'avanzata da nord dei guerriglieri jihadisti sunniti. In risposta all'appello di Sadr a formare "brigate di pace", militanti dell'Esercito del Mahdi ma anche milizie tribali e semplici cittadini hanno giurato di proteggere i luoghi santi sciiti in Iraq. La marcia si è svolta tra rigide misure di sicurezza nel quartiere di Sadr City, nella parte orientale della capitale: ad aprirla i cannoni e lanciarazzi spalmati di fango, poi i miliziani, in tuta mimetica e sulla testa la fascia verde dei martiri dell'Islam, che imbracciavano i kalashknikov. Alcune unità scandivano il nome di Mahdi, il venerato dodicesimo imam scita, ritmando la cadenza mentre marciavano. Numerosi gli striscioni: "Ci sacrificheremo per te, Iraq", "No al terrorismo" ma anche "No all'America".Alla parata hanno partecipato capi tribali, religiosi e deputati del cosiddetto Blocco dei Liberi, vicino alla Corrente al Sadr dell'ayatollah sciita. Questa alleanza è stata la seconda forza più votata nelle elezioni parlamentari dello scorso aprile, accaparrandosi 28 seggi.Sarebbero due milioni i volontari sciiti che negli ultimi dieci giorni si sono uniti alle milizie ausiliarie filo-governative: lo riferiscono i governatori di dieci regioni irachene del centro e del sud del Paese in un comunicato diffuso dai media locali. I governatori hanno precisato che i miliziani sono inseriti nelle file delle forze ausiliarie dell'esercito.
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