mercoledì 21 ottobre 2009
Una burrascosa riunione all'Aiea a Vienna sul contenzioso nucleare iraniano si è chiusa oggi con molte speranze e molti se, e una bozza di accordo che, se approvata dagli stati, potrebbe significare la fine dell'annosa disputa fra l'Iran e la comunità internazionale. La Francia ha già fatto sapere di essere favorevole al documento, che prevede la fornitura di combustibile nucleare alla repubblica islamica.
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Una burrascosa riunione all'Aiea a Vienna sul contenzioso nucleare iraniano si è chiusa oggi con molte speranze e molti se, e una bozza di accordo che, se approvata dagli stati, potrebbe significare la fine dell'annosa disputa fra l'Iran e la comunità internazionale. La Francia ha già fatto sapere di essere favorevole al documento, che prevede la fornitura di combustibile nucleare alla repubblica islamica.La riunione di due giorni e mezzo fra Iran e Usa, Russia, Francia era volta a definire i dettagli dell'accordo di massima negoziato a Ginevra l'1 ottobre sulle modalità di arricchimento di uranio iraniano in paesi terzi (Russia e Francia). Ritardi, attacchi verbali lanciati da Teheran e un blocco dei lavori tutta la giornata di ieri, hanno ostacolato la riunione.Oggi l'annuncio del direttore generale dell'Aiea Mohammed ElBaradei che forse, se dalle capitali arriverà l'ok, il lungo contenzioso con l'Iran sul suo controverso programma nucleare potrà essere appianato una volta per tutte. "Ho distribuito una bozza di accordo che a mio parere riflette un approccio equilibrato per andare avanti", ha detto ElBaradei aggiungendo di avere dato venerdì come scadenza per il benestare dalle rispettive capitali. "Incrocio le dita perchè per venerdì possiamo ricevere l'ok di tutte le parti", ha detto aggiungendo però di non sapere se l'Iran, dopo i dubbi espressi sull' accordo di Ginevrà, salirà a bordo. Il documento riguarda le modalità perchè l'Iran riceva "il combustibile richiesto per il suo reattore di ricerca", ha detto.Sulla base dell'accordo di Ginevra, mai ufficialmente riconosciuto da Teheran, sono stati definiti a Vienna i dettagli tecnici. L'Iran dovrebbe inviare gran parte del suo uranio arricchito (fino al 5%) a paesi terzi che lo arricchirebbero ulteriormente (20%) e lo ridarebbero all'Iran per uso civile nel suo reattore di ricerca medica sottoposto al controllo dell'Aiea.Ieri tuttavia, il ministro degli esteri iraniano Manuchehr Mottaki aveva messo in chiaro che Teheran non rinuncerà all' arricchimento di uranio (anche al 20%) e al suo diritto di sviluppare tecnologia nucleare, e aveva chiesto anche che la Francia venisse esclusa dai colloqui di Vienna perchè in passato non avrebbe rispettato accordi per le forniture di materiale nucleare. Parigi invece è rimasta e oggi il negoziatore francese Jacques Audibert ha detto che "la bozza sta bene" al suo paese e "più o meno a tutti". "Resta da sapere se gli iraniani lo accetteranno", ha precisato. È verosimile che anche Usa e Russia daranno l'ok alla bozza, mentre Teheran prende tempo. "Tutti i dettagli saranno resi noti venerdì ", si è limitato a dire oggi sibillino il capo della delegazione iraniana Ali Ashgar Soltanieh.   L'occidente sospetta che l'Iran, sotto il mantello, lecito, dello sfruttamento civile del nucleare, stia lavorando alla produzione dell'atomica, cosa che Teheran nega. L'arricchimento (elevato) di uranio è un passaggio chiave per la la bomba. Per questo, facendolo arricchire all'estero, si cercherebbe ora di aggirare l'ostacolo. Per il reattore di ricerca l'Iran ha sempre usato combustibile importato che ora sta per finire. Se tutti approveranno l'accordo dovrà essere solo ratificato dal board dell'Aiea, ma sarebbe una formalità: "spero molto che la gente capisca che aprirebbe la via a una completa normalizzazione fra Iran e comunità internazionale", ha detto l'egiziano El Baradei, premio Nobel per la pace 2005.
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