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La Guida Suprema della Repubblica islamica dell'Iran, ayatollah ali Khamenei - Reuters
La Guida suprema dell'Iran, ayatollah Ali Khamenei, è il bersaglio numero uno di Israele. Era circolata la voce che gli Stati Uniti avessero messo il veto sulla sua uccisione, ma Israele ha smentito che se ne sia discusso. Il suo consigliere politico Ali Shamkhani è rimasto ferito, in maniera grave ma non letale, in uno dei primi raid israeliani. Media vicini all'opposizione iraniana scrivono che lo staff di Khamenei starebbe trattando la fuga in Russia, che già ospita l'ex dittatore siriano Bashar al-Assad. Se Tel Aviv uccidesse il massimo esponente del regime iraniano ripeterebbe quanto già fatto nei confronti di Hamas, con gli assassinii dei leader Ismail Haniyeh a Teheran e Yahya Sinwar a Gaza, e di Hezbollah, con l'eliminazione dello storico leader Hassan Nasrallah a Beirut.
La scomparsa dell'ayatollah Khamenei potrebbe cambiare il destino dell'Iran?
Certamente. Basti pensare che Khamenei avrà detenuto le sorti del Paese per 36 anni sui 46 anni di vita della Repubblica islamica. In un regime che assegna alla Guida Suprema delle prerogative più vaste rispetto a quelle del presidente della Repubblica, Khamenei detta l’orientamento dell'Iran in diversi settori, da quello militare alla politica estera e al dossier nucleare. Nonostante i suoi 86 anni, egli assume la carica di Comandante in capo dell'insieme delle forze armate, vale a dire dell'esercito regolare (detto Artesh), dei Guardiani della Rivoluzione islamica (i pasdaran) e delle forze di sicurezza interna in tutte le loro ramificazioni e agenzie.
Israele tenterà quindi di eliminarlo?
Trump ha detto ieri di aver negato a Israele una “luce verde” a tale scopo. Ciò non ha comunque impedito agli israeliani di andare a colpire l'area in cui si trova la sua residenza, né di bombardare l'aeroporto di Mashhad, la sua città natale distante oltre 800 chilometri da Teheran, dove si presume si sia rifugiato. Un modo, forse, di dire che egli non è “off limits”. Ricordiamo che nel primo giorno di guerra, tra le personalità uccise si contava il suo consigliere più stretto, Ali Shamkhani.
Ma gli iraniani lo amano?
Non ci sono sondaggi in merito. La figura della Guida Suprema è considerata un tabù in Iran. Almeno fino al settembre 2022 quando sono scoppiate le proteste per la morte della giovane Mahsa Amini. Allora, lo slogan più gridato dai manifestanti è stato Marg bar diktator, Morte al dittatore. In diverse piazze, si è vista la folla strappare e dare alle fiamme i manifesti che ritraggono Khamenei.
Chi potrà in tal caso succedergli?
Dopo la morte in un incidente del presidente Ebrahim Raisi, sono aumentate le chance di Mojtaba, il figlio secondogenito di Khamenei. Si tratta di capire se queste speculazioni avranno ancora valore al termine dell'attuale conflitto, dal momento che Mojtaba rappresenta comunque una “continuità”.