sabato 27 novembre 2021
Questa mattina l'ingresso solenne del Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton. Ancora pochi turisti, ma la città comincia a riprendere fiato dopo due anni di difficoltà
L'arrivo a Betlemme di padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa (al centro)

L'arrivo a Betlemme di padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa (al centro) - Ansa

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Hanno tirato su la claire dei negozi, tirato giù la polvere dalle vetrine e si sono messi ad aspettare gli ultimi minuti di una catena interminabile di ore che da due anni tiene bloccata Betlemme. Piccoli artigiani, commercianti, albergatori sono il motore di un’economia che ruota intorno al turismo e ai pellegrinaggi in Terra Santa. Oggi, per la prima volta dall’inizio della pandemia, hanno visto la città come dovrebbe essere sempre: piena di gente e di luci per l’inizio delle celebrazioni natalizie. Stranieri ancora pochi, ma questo tempo difficile ha allenato la speranza, e neanche le notizie sull’ultima variante africana hanno intaccato la certezza che si sta ricominciando con una nuova normalità.

Fedeli nella Basilica della Natività

Fedeli nella Basilica della Natività - Ansa

Dal primo novembre Israele ha riaperto le porte agli stranieri affidandosi a meccanismo sanitario impressionante, efficacissimo: un “gigante buono” che setaccia ingresso e uscita di migliaia di viaggiatori ogni giorno, per la sicurezza di tutti. Dentro il Paese ti accorgi di lui solo quando fai un test Pcr con la stessa facilità con cui ordini una pizza, nei tempi di una pizza e con i soldi di una pizza. Tutto funziona. Ma per chi arriva da fuori ci sono documenti da compilare e procedure da attivare: pochi passaggi, in realtà, sufficienti però a scoraggiare i viaggiatori. Va conquistata fiducia nel sistema. E in fretta. Anche per evitare un nuovo impatto sulla città. Secondo le autorità palestinesi, quest’anno il settore turistico ha perso più di un miliardo di dollari. Nel 2019 erano arrivati 3,5 milioni di visitatori. Oggi i numeri non sono nemmeno paragonabili. Ma il Natale dà forza. E le celebrazioni sono iniziate.

Padre Patton attraversa la Porta dell'umiltà alla Basilica della Natività

Padre Patton attraversa la Porta dell'umiltà alla Basilica della Natività - Ansa

Padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, è partito questa mattina da Gerusalemme per recarsi a Betlemme. Come da tradizione, ha prima incontrato un rappresentante della comunità della parrocchia di San Salvatore e il parroco, padre Amjad Sabbara. Poi il corteo di auto si è avviato, facendo tappa al monastero Monastero Greco-Ortodosso di Mar Elias per salutare il parroco e il sindaco del comune di Beit Jala, proprio attaccato a Betlemme. Quindi il passaggio attraverso il check-point vicino alla Tomba di Rachele, aperto solo per queste occasioni solenni, e l’entrata, a piedi, in città, attraverso Star Street.
Dopo i saluti con i rappresentati locali, l’ingresso nella Basilica della Natività. Padre Patton ha presieduto i Primi Vespri nella chiesa di Santa Caterina. E domani mattina -domenica - alle 9 italiane, celebrerà la Messa solenne della prima domenica di Avvento, sempre in Santa Caterina (diretta sul sito del Christian Media Center e sul sito Facebook). Sono i primi passi di una rinascita che forse non ha mai avuto così tanto senso come quest’anno.

Il corteo degli Scout nella Piazza della Mangiatoia di Betlemme

Il corteo degli Scout nella Piazza della Mangiatoia di Betlemme - Reuters



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