giovedì 28 ottobre 2010
Si aggrava il bilancio del maremoto al largo di Sumatra. Sono invece 28 i decessi per asfissia o ustioni nell'eruzione avvenuta meno di 24 ore dopo del vulcano Merapi, sull'isola di Giava, il più attivo dei 76 dell'arcipelago asiatico. L'appello del Papa «vicinanza e preghiera» per le popolazioni dell'Indonesia e del Benin.
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Sale a 311 morti, 400 feriti e altrettanti dispersi il bilancio del potente sisma seguito da uno tsunami che ha colpito l'Indonesia lunedì. Lo ha detto un responsabile dei soccorsi a Sumatra.Il maremoto seguito a un sisma di magnitudo 7,7 ha spazzato via interi villaggi sulle isole Mentawai. Le autorità indonesiane hanno lanciato un appello per aiuti umanitari nelle zone colpite: «Molti hanno perso le case e ora hanno bisogno di molto aiuto e assistenza», ha affermato il responsabile della Protezione civile per Sumatra ovest, Harmensyah.L'eruzione del vulcanoSull'isola di Giava, invece, oltre a 32 morti, l'eruzione del Merapi ha causato l'evacuazione di 29mila abitanti dei villaggi vicini, trasferiti in rifugi temporanei. Nel 1994 un'eruzione aveva già fatto 60 vittime, altre due nel 2006. Per far fronte all'emergenza il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha lasciato Hanoi, dove era arrivato per partecipare al vertice dell'Asean, ed è rientrato in patria.L'appello del PapaBenedetto XVI mercoledì al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro ha rivolto un appello alla comunità internazionale affinché aiuti le popolazioni dell'Indonesia e del Benin colpite dallo tsunami e da inondazioni. Il Papa ha espresso il suo "vivo cordoglio" per le vittime e ha assicurato alla popolazione indonesiana la propria "vicinanza e preghiera"."Sono molto vicino alla cara popolazione del Benin - ha aggiunto Benedetto XVI - colpita da continue alluvioni che hanno lasciato molte persone senza tetto e in precarie condizioni igienico-sanitarie". Il Papa ha fatto appello alla comunità internazionale affinchè faccia il possibile per il "necessario aiuto" teso ad "alleviare le popolazioni che soffrono di queste devastazioni".

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