sabato 17 giugno 2023
Sei disabili su dieci non percepiscono reddito da impiego. L’effetto-Covid si prolunga ancora: scarseggiano i posti
Permane la crisi del lavoro in India: i più colpiti restano i disabili

Permane la crisi del lavoro in India: i più colpiti restano i disabili - Ansa

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Elementi culturali e sfiducia continuano in India a tenere lontana dal mercato del lavoro la maggioranza degli individui con una qualche forma di disabilità e tra essi soprattutto le donne. Una recente statistica mostra che per il 64 per cento i disabili non dispongono di un reddito da lavoro e se tra essi il 47 degli uomini è occupato, lo è soltanto il 23 per cento delle donne.
La persistente discriminazione di genere colpisce quindi anche i 13 milioni di disabili (su trenta milioni complessivi) in grado di lavorare ma che faticano a vedersi riconosciuti i diritti che la legge prevede per loro. Il diritto al lavoro viene ignorato, ancor più nella situazione post-Covid che, secondo gli esperti, già vede una scarsità di offerta di impieghi, solo in parte mitigata dall’impegno delle organizzazioni di assistenza sociale impegnate a fornire opportunità di lavoro o di preparazione professionale.


Una situazione che rende ancora più problematico l’accesso a una occupazione e quindi a un reddito a chi già normalmente incontra una serie di difficoltà quotidiane e in ogni caso non può contare su un welfare inadeguato o sugli aiuti spesso discontinui delle organizzazioni caritative. La legge indiana prevede che a chi si trova in condizione di disabilità sia riservato il quattro per cento dei posti nel pubblico impegno e ha da tempo sollecitato con appositi incentivi il settore privato affinché garantisca a chi è in qualche modo limitato dalle propria condizione almeno il cinque per cento delle assunzioni. In realtà, la maggior parte delle stime indicano che la forza-lavoro proveniente da questo gruppo di popolazione si attesta oggi attorno allo 0,5 per cento della popolazione attiva che conta 900 milioni di indiani.


L’accusa di insensibilità degli attivisti per i diritti dei disabili e dei lavoratori è rivolta anzitutto verso gli imprenditori che negano in molti casi una possibilità di inserimento a individui spesso in condizioni di povertà, ma non ne sono escluse le autorità che non si impegnerebbero concretamente affinché sia realizzato quanto previsto.

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