sabato 22 agosto 2009
Non si arresta il polverone sollevato dalla liberazione dell'attentatore Megrhai decisa da Edimburgo per «motivi umanitari». Dopo l'indignazione di Washington e Londra, oggi il leader libico ha incontrato il terrorista e ha ringraziato pubblicamente Brown e la regina per aver «incoraggiato la Scozia».
COMMENTA E CONDIVIDI
Il leader libico Muammar Gheddafi ha incontrato stamane l'ex agente attentatore di Lockerbie, Abdel Basset al-Megrahi e ha plaudito le autorità scozzesi per la decisione di farlo uscire di prigione.Dopo aver elogiato il "coraggio e l'umanità dei nostri amici scozzesi, del Partito Nazionalista Scozzese e del primo ministro scozzese" per aver rilasciato Abdel Basset Ali Mohmet al-Megrahi, e "aver dato prova della propria indipendenza, nonostante le pressioni inaccettabili e irragionevoli che hanno dovuto affrontare", Muammar Gheddafi ha pubblicamente ringraziato il premier britannico Gordon Brown e addirittura la regina Elisabetta II per aver "incoraggiato" la stessa Scozia a compiere tale mossa, che a detta del leader libico contribuirà a un rafforzamento dei rapporti bilaterali. "Questo passo corrisponde all'interesse delle relazioni tra i due Paesi, e dell'amicizia personale tra me e loro", ha affermato Gheddafi, citato dall'agenzia di stampa ufficiale 'Janà, a margine del colloquio avuto con l'ex agente segreto e con i suoi familiari. "Esso di certo si ripercuoterà positivamente", ha incalzato il colonnello, "su tutti i settori della cooperazione tra Libia e Gran Bretagna". La vicenda e le polemiche dei giorni scorsi. Megrahi, 57 anni, unico condannato per la strage nell'88 a Lockerbie in cui persero la vita 270 persone, era stato scarcerato due giorni fa per ragioni umanitarie, essendo affetto da tumore alla prostata in fase terminale. Il figlio di Gheddafi, Seif al-Islam, ieri aveva peraltro suscitato un polverone, sostenendo che la liberazione dell'ex agente segreto sarebbe stata la contropartita di non meglio precisati accordi commerciali ed energetici tra la Jamahiriyya e il Regno Unito; ma era stato subito seccamente smentito dal Foreign Office. Il governo di Londra non ha nascosto il suo imbarazzo per l'epilogo della vicenda, trasformatosi poi in irritazione di fronte all'accoglienza da eroe tributata dal regime di Gheddafi a Megrahi al rientro a Tripoli. Inoltre, Downing Street ha sempre tenuto a precisare che quella di liberare l'ergastolano è stata una decisione adottata per proprio conto e in piena autonomia dalle autorità di Edimburgo, che sono dotate di particolari prerogative in materia giudiziaria, regolamentare e amministrativa.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: