venerdì 29 luglio 2022
Il premier: «Il mio un punto di vista culturale». La questione arriverà anche all'Europarlamento. Protesta anche il Comitato Internazionale di Auschwitz
Contestato. Viktor Orbán nella bufera in Ungheria per le sue frasi razziste

Contestato. Viktor Orbán nella bufera in Ungheria per le sue frasi razziste - Ansa

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Solo chi non ha mai prestato troppa attenzione agli slogan di Viktor Orbán sull’immigrazione può sorprendersi oggi delle frasi pronunciate nei giorni scorsi dal premier ungherese contro la «razza mista», parole che hanno portato una delle sue più strette consigliere, Zsusza Hegedus, a dimettersi. Perché sono anni che il premier ungherese si scaglia non solo e non tanto contro l’immigrazione in generale, ma, nello specifico, contro gli immigrati musulmani e quelli provenienti da Africa e Medio Oriente.

Ancora lo scorso aprile, Balázs Hidvéghi, stratega di Fidesz (il partito al governo in Ungheria ndr) e membro della cerchia ristretta di Orbán, sottolineava ad Avvenire che gli ucraini in fuga dalla guerra accolti da Budapest erano sfollati «veri», al contrario degli immigrati africani e mediorientali, a cui andava sbarrato il passo per difendere «l’identità e l’interesse dell’Ungheria».

Una posizione ben precisa, insomma, quella del premier ungherese, che già nel febbraio 2018, in un discorso sullo stato della nazione, si scagliava contro gli altri Paesi europei: «Vogliono farci accettare gli immigrati e trasformarci in un Paese con una popolazione mista». Parole in linea con quelle pronunciate nei giorni scorsi in Romania: Orbán ha accusato la «sinistra internazionalista» di voler creare un «mondo di razza mista... in cui i popoli europei si mescolano a quelli che arrivano da fuori Europa».

«Siamo disposti a mescolarci l’uno con l’altro, ma non vogliamo diventare popoli di razza mista», ha aggiunto. Un discorso che la sua consigliera Zsusza Hegedus ha definito «una tirata puramente nazista degna di Joseph Goebbels», presentando quindi le sue dimissioni.

Ieri Orbán ha provato a difendersi sostenendo che in Ungheria le sue espressioni «rappresentano un punto di vista culturale e di civiltà».

Ma nuove bordate contro il premier – rieletto ad aprile con una maggioranza schiacciante – sono arrivate dai membri dell’Accademia ungherese delle Scienze, dettisi «scioccati» in una petizione online.

«La razza umana è una, quindi l’idea delle razze umane e della loro mescolanza è biologicamente viziata, – scrivono gli accademici –, il riferimento politico ad esse riporta un’ideologia storicamente fallita e disastrosa». «Troviamo inaccettabile – concludono – che il primo ministro associ il futuro del popolo ungherese ad una dottrina scientificamente insostenibile e ad un’ideologia così pericolosa».

Nel suo discorso, Orbán è sembrato fare anche un riferimento alle camere a gas naziste quando ha criticato il piano dell’Ue di ridurre la domanda di gas del 15%: «Il passato mostra il know-how tedesco in materia», ha osservato. Parole che hanno scioccato l’Ungheria, dove i nazisti uccisero più di mezzo milione di ebrei, molti dei quali ad Auschwitz. Il Comitato Internazionale di Auschwitz si è detto «inorridito» e ha invitato l’Unione Europea a «prendere le distanze da tali sfumature razziste».

«Non commentiamo mai le osservazioni fatte dai responsabili politici europei, quello che è chiaro è che l’Ue ha un certo numero di valori che sono inscritti nei Trattati e mette in atto politiche che sono in relazione con questi valori», aveva detto nei giorni scorsi il portavoce capo della Commissione Europea, Eric Mamer, a proposito delle dichiarazioni di Orbán. Ieri, però, dall’europarlamentare di Renew, Guy Verhofstadt, è arrivata la richiesta di una sessione speciale del Parlamento Europeo, per rompere «l’inaccettabile silenzio» dell’Ue sulle «parole razziste di Orbán».

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