lunedì 23 luglio 2012
​L'Fmi vuole bloccare gli aiuti alla Grecia spingendola a un possibile default nel prossimo mese di settembre. Lo scrive  il settimanale tedesco Der Spiegel citando "fonti ufficiali" dell'Unione Europea. Il ministro dell'Economia Philipp Roesler: un'uscita della Grecia dall'euro non ci spaventa.
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L'Fmi vuole bloccare gli aiuti alla Grecia spingendo così il Paese a un possibile default nel prossimo mese di settembre. Lo scrive  il settimanale tedesco Der Spiegel citando "fonti ufficiali" non meglio identificate dell'Unione Europea, come riporta Bloomberg. Der Spiegel spiega come sia evidente che Atene non riuscirà a ridurre il rapporto debito pubblico-Pil al 120% entro il 2020. E se il target non fosse raggiunto in tempo questo vorrebbe dire, secondo la Troika, dover 'sborsarè tra i 10 e i 50 miliardi di euro in più. Cosa che molti Paesi dell'area euro non sarebbero disposti ad accollarsi. Inoltre - scrive sempre il settimanale - secondo i leader dell'Eurozona un'uscita del Paese dalla moneta unica sarebbe un evento "controllabile".MINISTRO ECONOMIA TEDESCO: USCITA GRECIA DA EURO NON CI SPAVENTALa permanenza della Grecia nell'euro potrebbe avere i giorni contati, in ogni caso una sua uscita non spaventa più di tanto la Germania. Lo afferma in un'intervista alla televisione pubblica Ard il ministro dell'Economia e vice cancelliere, il liberale Philipp Roesler, il quale si dice "più che scettico" che Atene riesca a mettere in atto le riforme richieste. "Se la Grecia non rispetta i suoi impegni", aggiunge il ministro, "allora non ci possono essere ulteriori pagamenti". A quel punto il fallimento della Grecia diverrebbe inevitabile con il risultato automatico di un'uscita dall'euro."Per me un'uscita della Grecia non rappresenta più da tempo uno spauracchio", spiega il ministro, secondo il quale bisogna tuttavia attendere la prossima missione ad Atene della troika composta dai rappresentanti di Ue, Bce e Fmi. Roesler esprime apprezzamento per quanto stanno facendo Spagna e Portogallo nel tentativo di superare la crisi, anche se respinge ogni ipotesi di intervento della Bce nell'acquisto di titoli di Stato spagnoli. "Giù le mani dalla Bce", ha spiegato in maniera recisa il vice cancelliere.

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