martedì 30 dicembre 2014
In 2 mesi raccolti 160mila euro per gli sfollati. Partito con successo il progetto promosso anche da �Avvenire�.

LA CAMPAGNA FOCSIV AVVENIRE Non lasciamoli soli
COMMENTA E CONDIVIDI

� solo un giro di boa, mentre il vento dell�emergenza continua a spirare forte sul Kurdistan sperando che gli appelli di papa Francesco e l�attenzione mediatica, aiutino a scrivere una nuova pagina di solidariet� internazionale. Una corsa contro il tempo, da quando il 19 ottobre � in rete e sul numero speciale di Avvenire per la beatificazione di Paolo VI � � comparso il logo �Emergenza Kurdistan. Non lasciamoli soli�. Un cantiere aperto che non lascia il tempo a facili entusiasmi, ma solo quello necessario per puntare una bandierina: �Superato il primo obiettivo: 104mila euro. Grazie�, si legge sul sito della campagna (www.avvenire.it/emergenzakurdistan) per il traguardo raggiunto. Donazioni che al momento hanno raggiunto 160mila euro, e rendono pi� vicino il nuovo traguardo: �Per affrontare l�emergenza freddo: nuovo obiettivo 260mila euro�. Perch�, avviato in autunno il progetto, � ora il lungo inverno a dover passare. La raccolta fondi, dal primo gennaio, proseguir� con i canali tradizionali puntando a coinvolgere maggiormente i donatori istituzionali, tenendo ovviamente sempre aperta la porta ai contributi di singoli, circoli, parrocchie. Un giro di boa e un primo bilancio operativo: dal 27 settembre, la Focsiv ha avviato il suo progetto con due cooperanti italiani, un collaboratore locale e 15 profughi che operano come animatori. Ankawa Mall, la struttura in cemento armato, di un centro commerciale in costruzione davanti alla cattedrale di San Giuseppe, convertito in centro d�accoglienza il primo luogo d�intervento: 408 famiglie, 1660 persone � tutti profughi da Qaraqosh e Bartalla � ricoverate in micro-stanzette di 10 metri quadrati con le pareti in lamierino. Ridare il sorriso ai bambini e sollievo alle famiglie la prima preoccupazione: animazione dei ragazzi per ricreare il senso della comunit�, sviluppare quella che gli psicologi chiamo �resilienza�, attraverso attivit� ludico ricreative (giochi di squadra, danze popolari, karaoke e teatro). Un modo anche di accostare gli adulti e rendersi conto della situazione realmente vissuta dopo mesi di esilio forzato. Cos�, in una quarantina di interventi, richiesti progressivamente anche da altri 7 campi o strutture ad Ankawa (il sobborgo cristiano della capitale del Kurdista Erbil) e altri due campi fuori citt� (Kaznazan e Shaklawa), sono stati raggiunti complessivamente 5.389 sfollati, di cui 1.844 minori. La prima, evidente necessit�, � stata la distribuzione di kit igienico sanitari per donne, bambini e anziani: 950 confezioni di pannolini distribuite, 648 di assorbenti, 150 scatole di latte in polvere. A gruppi di famiglie, in particolare disagio, sono stati donate 11 cucine e 2 fornelli a gas. Ma � stato l�arrivo dell�inverno, con un previsto dalle Nazioni Unite da 173 milioni di dollari per tutto l�Iraq, che ha mostrato in realt� tutto l�affanno e la lentezza delle grandi agenzie Onu: stufe al kerosene distribuite qua e l�, ma con il primo carburante comparso solo in qualche caso fortunato a fine dicembre; generatori di corrente in funzione solo a sprazzi e incapaci di garantire l�accensione di stufe elettriche. Il team Focsiv, contattati i responsabili dei singoli campi e stilando delle liste accurate per ogni capo famiglia, hanno consegnato 250 giacconi, 100 paia di calze, scarpe e abiti ad oltre 250 persone. Tre fornelli da campo sono stati consegnati a tre campi, mentre sono state consegnate 10 stufette a kerosene. Seguendo le segnalazioni della Chiesa locale sono state individuate delle soluzioni abitative alternative per 12 famiglie con un handicappato grave a carico mentre sono state segnalate 35 famiglie in grossa difficolt� a un donatore istituzionale che chiedeva a un operatore sul campo di fare da garante. A gennaio sar� pure ufficialmente aperta la nuova sede dei cooperanti Focsiv, pi� ampia e in grado di ospitare personale in missione. Un quartier generale in cui poter progettare la ricostruzione. Intanto nei primi tre mesi, grazie a 600 donazioni popolari, una luce di speranza ha attraversato il Mediterraneo. Nel 2015, con l�appoggio anche delle isituzioni, vuole divenire un ponte di solidariet� stabile e duraturo. Per non abbandonare a se stesso il Kurdistan e i suoi milioni di profughi.EMERGENZA KURDISTAN: NON LASCIAMOLI SOLI

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: