lunedì 30 giugno 2014
Due morti e 7 feriti. Gli islamisti: il 3 luglio sarà il "giorno della collera". L'annuncio a un anno dalla deposizione di Morsi e dopo la conferma delle 183 condanne a morte di Fratelli musulmani.
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È di due morti e sette feriti il bilancio delle esplosioni di due bombe avvenute vicino al Palazzo presidenziale del Cairo, nel giorno del primo anniversario delle manifestazioni di massa contro l'ex presidente Mohamed Morsi. L'esplosione della prima bomba ha causato il ferimento di 3 spazzini, mentre un secondo ordigno ha ucciso un colonnello della polizia e tre agenti che erano alla ricerca di altri ordigni da disinnescare. Una terza bomba in un giardino vicino all'edificio è stata disattivata.Il gruppo jihadista Ajnad Masr, che ha rivendicato molti attentati avvenuti nella capitale egiziana nei mesi scorsi, aveva avvertito recentemente di aver piazzato alcune bombe intorno al Palazzo presidenziale, aggiungendo tuttavia di non averle fatte esplodere per evitare di uccidere civili. a settimana scorsa cinque esplosioni avvenute in alcune stazioni della metropolitana e alcune bombe in un tribunale e in un centro per telecomunicazioni hanno ucciso due persone e ne hanno ferite altre sei.Gli attentati sono avvenuti in risposta alla repressione degli islamisti in Egitto: le autorità giudiziarie hanno recentemente confermato 183 condanne a morte, tra le quali anche quella della Guida suprema dei Fratelli musulmani. La "Coalizione anti-golpe", movimento che sostiene il deposto presidente islamista Mohamed Morsi, ha annunciato che il 3 luglio sarà "la giornata della collera assoluta che segnerà l'inizio della fine del colpo di Stato". In un comunicato pubblicato su Facebook, ha usato queste parole per riferirsi al primo anniversario della deposizione di Morsi da parte dei militari appoggiati da un forte movimento popolare.
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