mercoledì 29 dicembre 2010
Gli uomini, di cui un tunisino, un iracheno e tre cittadini svedesi di origine araba, in manette tra Danimarca e Svezia. La ricostruzione degli inquirenti: «Si sarebbero introdotti nella redazione del giornale quotidiano delle vignette su Maometto a Copenaghen per uccidere il maggior numero possibile di persone».
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I cinque arrestati tra Danimarca e Svezia - un tunisino di 44 anni, un iracheno che risiedeva in Danimarca dopo aver presentato domanda di asilo e tre cittadini svedesi di origine araba (uno nato in Tunisia, uno in Libano, uno in una nazione non ancora individuata) - progettavano un attacco "in stile Mumbai". Lo ha detto il capo del Pet, il servizio di sicurezza danese, durante una conferenza stampa. Il riferimento è agli attentati compiuti da un commando islamico il 26 novembre 2008 nella città indiana di Mumbai contro la stazione, il centro ebraico Chabad e i due alberghi Taj Mahal e Oberoi/Trident, con un bilancio di 183 persone uccise.Il capo del Pet ha di fatto confermato la tesi espressa da Lars Erslev Andersen, esperto di sicurezza del Diis (istituto danese di studi internazionali) che in una intervista al canale televisivo Tv2 ha affermato come i cinque volessero "usare la tattica che ha portato al grande massacro di Mumbai nel 2008". In quel caso, secondo Andersen, erano coinvolte più persone "ma la tattica sarebbe stata la stessa".Secondo quanto riportato dal sito dello Jyllands-Posten, il giornale che avrebbe subito l'attacco, i tre cittadini svedese arrestati la notte scorsa sono entrati in territorio danese a bordo di una macchina a noleggio. I servizi di sicurezza danese e sversese, Pet e Sapo, hanno atteso fino all'ultimo prima di intervenire all'alba.Hans Jorgen Bonnichsen, ex capo operativo del Pet, citato dal sito del giornale "in altri casi si è intervenuti molto prima, ma il fatto di aver atteso finchè l'attacco era imminente dimostra che avevamo un forte controllo su di loro: il Pet sapeva tutto"
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