mercoledì 29 dicembre 2021
La variante Omicron mette a dura prova i sistemi sanitari, ma l'Europa non chiude. Dopo Usa e Gran Bretagna, anche la Spagna riduce le quarantenne
Record contagi nel mondo. In Francia più di 200mila

Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Dagli Stati Uniti alla Francia al Regno Unito la variante Omicron porta contagi record in tutto il mondo e costringe i Paesi a muoversi, dai tempi della quarantena alle nuove restrizioni, in ordine sparso. Gli Usa hanno registrato oltre 500mila casi con un tasso di positività che a New York ha sfiorato il 20%. La Francia ha sfondato quota 200mila, dopo aver toccato martedì la cifra record di 180mila nuovi casi. Nel Regno Unito si registra un nuovo record: 183.037 contagi, con 57 morti. In questo caso, tuttavia, sono inclusi i casi registrati nell'Irlanda del Nord durante la pausa natalizia.

"Lo tsunami prodotto dalla combinazione di Delta ed Omicron" rischia di "portare i sistemi sanitari sull'orlo del collasso", è l'allarme lanciato dal direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Europa in ordine sparso sulle misure. Ma non chiude

A dispetto della prima ondata di Covid l'Occidente questa volta non ha innescato una corsa alle chiusure. In alcuni Paesi, come la Germania, esperti e governo non hanno escluso nuove restrizioni. Altri, come la Grecia, si sono limitati a spegnere la musica nei ristoranti e nei bar per evitare assembramenti e ad imporre loro la chiusura a mezzanotte (con proroga alle 2 a Capodanno). Altri ancora, come la Spagna, hanno invece seguito la scia di Usa, Gran Bretagna o Italia optando per un drastico taglio della quarantena. Madrid ha infatti ridotto da dieci a sette giorni l'isolamento obbligatorio per chi è positivo.

"Dobbiamo trovare un equilibrio tra salute pubblica e crescita economica", ha spiegato il primo ministro Pedro Sanchez facendo riferimento al rischio paralisi dei servizi a causa delle tantissime persone costrette alla quarantena. In Belgio, in seguito ad una sentenza del Consiglio di Stato, riaprono teatri, cinema e eventi culturali con una capienza massima di 200 persone.

Ma Omicron non si ferma. Secondo il conteggio dell'agenzia Afp oltre 935.000 casi di Covid sono stati registrati in media ogni giorno nell'ultima settimana a livello mondiale, il livello più alto mai raggiunto dall'inizio della pandemia. L'ascesa dei contagi è rapidissima in Danimarca, Portogallo e Grecia. La Gran Bretagna ha sfondato il tetto dei 180mila contagi. Negli Usa i dati più recenti hanno mostrato un calo - dagli oltre 500mila di martedì ai 380mila mercoledì - tenendo però presente la crescente scarsità di test a disposizione.

Il vaccino, con la terza dose, evita l'ospedalizzazione

Il filo rosso che lega la gran parte dei Paesi è soprattutto uno: a finire in terapia intensiva sono i non vaccinati e rischia anche chi non ha fatto la terza dose. "Fino al 90%" delle persone attualmente ricoverate in terapia intensiva per il Covid negli ospedali britannici non hanno ricevuto il "booster", ha sottolineato il primo ministro britannico Boris Johnson, tornando ad invitare tutti a immunizzarsi.

Anche l'Ue, attraverso i canali social, ha ribadito la crucialità del vaccino. Ma la Commissione, dopo che la Finlandia ha imposto il divieto di ingresso agli stranieri senza almeno due dosi, è anche tornata a sottolineare "l'importanza del coordinamento" tra i Paesi membri. "L'Ue continua a "operare uno stretto monitoraggio della situazione, in particolare riguardo alla proporzionalità" e "si attende che le misure prese dai Paesi membri tornino a convergere" quando i dati su Omicron saranno completi, hanno sottolineato da Palazzo Berlaymont.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: