giovedì 23 dicembre 2010
Il ministro nordcoreano della Difesa ha detto che le forze armate sono pronte a scatenare una "guerra santa" contro la Corea del Sud usando il proprio deterrente nucleare, dopo quello che ha definito il tentativo di Seul di dare avvio a un conflitto
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Il ministro nordcoreano della Difesa ha detto che le forze armate sono pronte a scatenare una "guerra santa" contro la Corea del Sud usando il proprio deterrente nucleare, dopo quello che ha definito il tentativo di Seul di dare avvio a un conflitto. Il ministro Kim Yong-chun - le cui parole sono state citate dall'agenzia di stampa nordcoreana Kcna - ha ripetuto l'accusa della Corea del Nord secondo cui il Sud si starebbe preparando all'avvio di una guerra attraverso esercitazioni militari con l'impiego di artiglieria sulla costa occidentale, parlando nel corso di una riunione per commemorare l'ascesa del leader Kim Jong-il's ai vertici militari del paese, 19 anni fa.La Corea del Nord aveva già criticato le esercitazioni militari terrestri e marittime organizzate da Seoul, senza però arrivare a minacciare rappresaglie, mentre la tensione resta alta nella penisola. La Corea del Sud ha tenuto un'importante esercitazione nella regione di Pocheon, tra Seoul e la zona demilitarizzata (Dmz) che separa le due Coree. Proseguono inoltre altre esercitazioni, della durata di cinque giorni, 100 chilometri a sud del confine marittimo.In una insolita visita alla frontiera, il presidente sudcoreano Lee Myung-bak si è recato presso un'unità militare distaccata vicino al confine per verificare la capacità di reazione contro Pyongyang.L'operazione, che coinvolge mezzi da fuoco e personale su larga scala rispetto a quanto accade di solito per un'esercitazione terrestre, indica che Lee vuole mostrare la rinnovata determinazione nei confronti del Nord."Teniamo alto lo stato d'allerta", ha detto un funzionario del ministero della Difesa rimasto anonimo.Il ministero degli Esteri ha detto che si tratta di una regolare esercitazione, ma ha aggiunto che verranno evitate eventuali nuove "provocazioni" del Nord.
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