mercoledì 16 dicembre 2009
Si alza la tensione a Copenaghen: migliaia di manifestanti hanno assaltato la 'zona rossa' con l'intenzione di entrare nella sede del vertice sul clima e sono stati caricati dalla polizia. Oltre 250 persone sono state fermate, tra cui alcuni italiani.
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Si alza la tensione a Copenaghen nella terzultima giornata dei negoziati. I no global e i movimenti ambientalisti sono scesi di nuovo in piazza e hanno tentato di marciare verso il Bella Center, il centro-congressi teatro del summit: migliaia di manifestanti hanno assaltato la 'zona rossà con l'intenzione di entrare nella sede del vertice e sono stati caricati dalla polizia. Oltre 250 persone sono state fermate, tra cui anche diversi italiani.Intanto, nella terzultima giornata del vertice, il premier danese, Lars Lokke Rasmussen, ha sostituito Connie Hedegaard alla presidenza. Un cambio di guardia, hanno spiegato gli organizzatori, mosso semplicemente da ragioni protocollari (considerato che a Copenaghen stanno arrivando capi di Stato e di governo da tutto il mondo); ma che ha fatto subito pensare alle difficoltà del negoziato e anche alle critiche ricevute da 'lady climà da parte dei Paesi africani, convinti che nelle trattative la Hedegaard abbia favorito i Paesi ricchi. Intanto  il caos e la congestione negli accessi sono diventati un motivo di ostacolo in più al già difficilenegoziato e hanno già provocato le proteste di Brasile e India. L'Onu aveva accreditato inizialmente alla conferenza circa 46.000 persone, nonostante lo spazio del Bella Center, teatro del summit, potesse ospitare non più di 15.000 persone per motivi di sicurezza. Ma da lunedì, con la partecipazione di circa cinquanta delegazioni ministeriali, le restrizioni d'accesso si sono moltiplicate; e oggi, con l'arrivo dei capidi Stato e di governo nella capitale danese, le code e le proteste sono aumentate vertiginosamente.
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