sabato 2 dicembre 2023
Tra i firmatari ci sono Stati Uniti, Francia, Emirati Arabi e Giappone. La motivazione: si ridurrebbe l'emissione di gas serra. Ma si dimenticano i rischi della radioattività
L'inviato Usa per il clima, John Kerry, presenta la proposta sull'energia nucleare alla Cop28 di Dubai

L'inviato Usa per il clima, John Kerry, presenta la proposta sull'energia nucleare alla Cop28 di Dubai - Ansa

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In una dichiarazione congiunta alla Cop28 di Dubai, la Conferenza dell'Onu sui cambiamenti climatici, una ventina di Paesi, tra cui Stati Uniti, Francia ed Emirati Arabi Uniti, hanno avanzato la discutibile proposta di triplicare la capacità energetica nucleare mondiale entro il 2050, rispetto al 2020, al fine di ridurre la dipendenza dal carbone e dal gas. La richiesta è stata annunciata dall'inviato Usa John Kerry, in compagnia di diversi leader tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro belga Alexander de Croo. Tuttavia, Cina e Russia, i principali costruttori di centrali nucleari del mondo, non sono tra i firmatari.

Tra gli altri firmatari figurano Bulgaria, Canada, Repubblica Ceca, Finlandia, Ghana, Giappone, Moldavia, Mongolia, Marocco, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Ucraina, Corea del Sud e Regno Unito. «La dichiarazione riconosce il ruolo chiave dell'energia nucleare nel raggiungimento della neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050 e nel mantenere a portata di mano l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 C», si legge.

«Sappiamo dalla scienza, dai fatti e dalle prove che non possiamo raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050 senza l'energia nucleare», ha detto Kerry. Il presidente rumeno Klaus Iohannis ha aggiunto che il nucleare rappresenta per il suo Paese «una fonte stabile di energia che contribuisce alla sicurezza energetica e alla decarbonizzazione».

I Paesi firmatari chiedono anche agli azionisti delle istituzioni finanziarie internazionali - come la Banca Mondiale - di includere l'energia nucleare nei loro finanziamenti. «Ci sono disposizioni statutarie, a volte in alcuni istituti di credito internazionali, che escludono l'energia nucleare. Penso che siano del tutto obsolete», aveva dichiarato Rafael Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea).

I suoi promotori considerano l'energia nucleare, che non emette praticamente gas serra, come una fonte di elettricità pulita e abbondante. Ma andrebbero tenuti in conto anche i rischi di incidenti nucleari, lo stoccaggio delle scorie radioattive e i rischi connessi a lungo termine nonché il costo elevato della produzione di energia da nucleare.

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