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Reuters
Sette mesi dopo la bocciatura da parte della Corte Suprema dell'accordo proposto dalla famiglia Sackler, una coalizione di 14 Stati ha raggiunto un'intesa con la Purdue Pharma. Il colosso farmaceutico ha aumento l'offerta da circa sei a 7,4 miliardi di dollari per il suo ruolo determinante nella crisi degli oppioidi scatenata dalla produzione e immissione nel mercato Usa di OxyContin, un antidolorifico potentissimo a base di oppio. In cambio la famiglia proprietaria ha ricevuto l'immunità da future cause legali, condizione su cui insisteva da tempo ma che il massimo tribunale aveva ritenuto inammissibile. Finora. Il patteggiamento è stato annunciato dalla procuratrice generale di New York, Letitia James. «La famiglia Sackler ha perseguito senza sosta il profitto a spese dei pazienti vulnerabili», ha sottolineato la procuratrice che ha aggiunto: «Una volta finalizzato l'accordo i Sackler non avranno più il controllo della Purdue e non sarà loro più consentito vendere oppioidi negli Stati Uniti». OxyContin era stato presentato nell'aggressiva campagna pubblicitaria come «il killer della sofferenza». Da qui il titolo "Pain Killer" per la serie di Netflix che ha ricostruito la vicenda. Purtroppo, però, il farmaco aveva un devastante effetto collaterale: la dipendenza indotta nei consumatori per cui è diventato, spesso, l'anticamera del Fentanyl. Di fronte alla strage – mezzo milione di persone morte di overdose nel giro di un decennio, paragonabile a quella causata dall’Aids o dal Covid –, nel 2007, Purdue è stata costretta ad ammettere di avere ingannato medici, enti regolatori e consumatori sui rischi del farmaco e ha pagato una multa da 600 milioni di dollari. La mossa non ha evitato una raffica di ricorsi che, a partire dal 2014, hanno portato l’azienda a dichiarare fallimento cinque anni dopo. Come in precedenti vicende sugli oppiodi, il denaro dei Sackler finanzierà prevenzione e cura delle dipendenza nelle comunità duramente colpite in tutto il Paese. «Siamo estremamente lieti che sia stato raggiunto un nuovo accordo che fornirà miliardi di dollari per risarcire le vittime, ridurre la crisi degli oppioidi e fornire trattamenti e farmaci di soccorso per overdose che salveranno vite», ha affermato Purdue in una dichiarazione. Ora il patto deve essere accettato da centinaia di tribù di nativi americani e 140.000 vittime di lesioni personali.