venerdì 21 maggio 2010
Cinque le tele trafugate da un uomo che ha agito indisturbato sotto l’occhio delle telecamere. I guardiani si sono accorti della rapina solo ieri mattina all’alba.
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Una vetrata esterna infranta, un catenaccio di griglia segato e poi la fuga prima dell’alba con celebri capolavori per un valore forse di mezzo miliardo di euro: fosse la trama di un nuovo romanzo su Arsenio Lupin, la storia del «colpo del secolo» verrebbe probabilmente rispedita al mittente dagli editori, tanto pare inverosimile. Invece, è proprio quanto hanno dovuto constatare ieri mattina i guardiani del Museo d’arte moderna di Parigi, ospitato nel vasto e spartano Palazzo di Tokyo, sulla riva opposta della Senna rispetto alla vicina Tour Eiffel. In condizioni di sicurezza che destano sconcerto e pesanti sospetti, sono state ben 5 le tele trafugate, firmate da altrettanti grandi maestri: Picasso, Modigliani, Matisse, Braque, Léger. Si tratta di capolavori fuori da ogni circuito commerciale, difficili per definizione da stimare, anche se ieri fin dal mattino fonti vicine all’inchiesta hanno evocato un valore di 500 milioni di euro. Nel pomeriggio, la direzione dell’istituzione derubata, che non fa parte della rete dei grandi musei statali francesi come il Louvre o il Museo d’Orsay, ma è gestito direttamente dalla Municipalità di Parigi, ha fornito una stima complessiva compresa fra 90 e 100 milioni. I primi elementi dell’inchiesta hanno già evidenziato numerose disfunzioni. I filmati delle telecamere a circuito chiuso mostrerebbero un solo ladro vestito di scuro, del tutto indisturbato mentre avanza a volto coperto verso i capolavori, staccati dalle cornici e riposti in un’ampia sacca a tracolla. Il principale interrogativo al centro delle indagini riguarda il silenzio del sistema d’allarme. Secondo la Municipalità di Parigi, sarebbe stato «disattivato», ma la tesi è stata già ieri clamorosamente smentita da fonti del museo citate dal Parisien, il quotidiano più letto della capitale: il sistema era guasto da due mesi e nulla è stato fatto nel frattempo, anche per le lungaggini della burocrazia. In ogni caso, sconcertante pare anche il ritardo con cui è stato scoperto il furto. I sorveglianti non si sono resi conto di nulla fino a poco prima delle 7, quando sono cominciate le operazioni preliminari all’apertura giornaliera del museo. Secondo gli inquirenti, l’uomo filmato dalle telecamere potrebbe essere entrato in azione da solo, anche se pare quasi certo il sostegno di complici all’esterno dell’edificio durante il furto e al momento della fuga. Ravvivate subito ieri in modo parossistico, le polemiche sulla sicurezza dei musei parigini e in generale francesi hanno già una lunga storia alle spalle. In giornata, si è molto speculato anche sul movente preciso del colpo. Senza escludere l’ipotesi di un furto commissionato da un collezionista fanatico, gli esperti giudicano ancor più probabile la pista estorsiva, nei confronti delle assicurazioni o di altre parti direttamente coinvolte.
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