martedì 14 dicembre 2010
Uno scenario da girone dantesco con lavoratori sfruttati, condizioni di lavoro disumane, persone con disabilità mentali costrette a turni massacranti in fabbrica senza alcuna tutela o ricompensa e trattati al pari dei cani in un'azienda nella provincia autonoma uighura nord occidentale dello Xinjiang.
COMMENTA E CONDIVIDI
Uno scenario da girone dantesco con lavoratori sfruttati, condizioni di lavoro disumane, persone con disabilità mentali costrette a turni massacranti in fabbrica senza alcuna tutela o ricompensa e trattati al pari dei cani. È l'ennesima fotografia di un disagio crescente, questa volta emerso grazie all'azione di blogger che, con la loro denuncia e le foto "rubate" nella fabbrica e messe in rete, hanno provocato la chiusura di una fabbrica-lager nella provincia autonoma uighura nord occidentale dello Xinjiang, dove vive la comunità musulmana cinese.Una dozzina di persone, quasi tutte disabili e in maggioranza donne erano state vendute come operai presso la Jiaersi Construction Material Chemical Factory nella contea di Toksun. È qui che alcuni blogger sono riusciti ad entrare e a mettere in rete le foto del lager. «Venivano trattati come maiali» ha raccontato su un blog un abitante della zona. In base al rapporto redatto dalla polizia, i lavoratori erano impiegati nella fabbrica da almeno tre anni senza essere pagati, senza uniformi o altro equipaggiamento di protezione. Venivano costretti a vivere in condizioni igieniche estremamente precarie, senza neanche la possibilità di farsi la doccia e nutriti solo con cibo di scarto o addirittura con il mangime del cane del proprietario della fabbrica. Uno degli operai, un quarantenne di nome Li, ha raccontato alla stampa cinese di aver provato a scappare almeno due volte ma di essere stato sempre nuovamente catturato e riportato indietro. La maggior parte degli operai a causa delle loro difficili condizioni di salute in molti casi non erano nemmeno in grado di comunicare tra loro e passavano le giornate solo a lavorare eseguendo gli ordini del proprietario della fabbrica.Li Xinlin, proprietario della fabbrica, si è giustificato dicendo che i disabili sono stati assunti con regolare contratto grazie alla mediazione di una agenzia di collocamento che dà lavoro ai disabili per aiutarli. Zeng Linquan, proprietario dell'agenzia, è stato ora arrestato con l'accusa di traffico di esseri umani.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: