martedì 7 dicembre 2010
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Il Comitato norvegese che assegna il Nobel per la pace ha annunciato oggi che 19 Paesi diserteranno la cerimonia di consegna del premio al vincitore di quest'anno, il dissidente cinese Liu Xiaobo, mentre Pechinoha definito il tutto una "farsa anti-cinese". Liu, un professore di letteratura di 54 anni, sta scontando una condanna a 11 anni di prigione per i suoi scritti a favore della democrazia. La Cina ha scatenato contro di lui e contro il comitato del Nobel una campagna che il comitato stesso ha definito "senza precedenti", prendendo contatto direttamente con i governi di un vasto numero di Paesi, chiedendo loro di boicottare la cerimonia. "Vorrei dire che quelli del Comitato per il Nobel stanno orchestrando una farsa anti-cinese", ha detto la portavoce del ministero degli esteri Jiang Yu in una delle regolari conferenze stampa bisettimanali. "Noi non cambiamo a causa di questa interferenza di pochi pagliacci", ha aggiunto. Pechino tiene da due mesi agli arresti domiciliari alcune decine di dissidenti e amici del premio Nobel, tra cui sua moglie Liu Xia, chesarebbe rinchiusa nel suo appartamento alla periferia di Pechino e da tre settimane non avrebbe avuto contatti né con la famiglia né con i suoi avvocati.Ad alcuni dissidenti, come l'artista Ai Weiwei, e avvocati, come Mo Shaoping, è stato impedito nei giorni scorsi di lasciare la Cina per partecipare alla ceromina di Oslo, che si terrà venerdì prossimo. Secondo il Comitato per il Nobel, 18 Paesi hanno aderito all'invito al boicottaggio. Tra questi alcuni dei principali alleati della Cina come il Pakistan, il Venezuela e Cuba, altri vicini al gigante asiatico, come le Filippine e il Kazakhstan, e altri che sono grandi partner commerciali di Pechino, come l'Iran e l'Arabia Saudita.Nella conferenza stampa, Jiang Yu ha sostenuto che "oltre cento Paesi e organizzazioni" boicotteranno la cerimonia ma non ha precisato di quali si tratti.
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