giovedì 9 dicembre 2010
In segno di protesta per l'assegnazione del Nobel per la Pace al dissidente Liu Xiaobo - attualmente in carcere - Pechino ha assegnato oggi un inedito riconoscimento al vice presidente di Taiwan, Lien Chan. Continuano gli «sgarbi» istituzionali alla Norvegia. Bloccati anche alcuni siti di informazione in vista della cerimonia di domani a Oslo. 
COMMENTA E CONDIVIDI
L'assegnazione del premio Nobel per la Pace 2010 al dissidente cinese Liu Xiaobo - attualmente in carcere - che si terrà domani Oslo, ha avuto ripercussioni immediate e sgradevoli anche alla conferenza internazionale di Cancun, in Messico, sui Mutamenti Climatici: non tanto perchè Pechino abbia deciso di fare marcia indietro rispetto all'inedita disponibilità ad ampliare i tagli alle emissioni inquinanti, ma in quanto i suoi delegati boicottano qualsiasi contatto in materia di clima con i colleghi della Norvegia, e tanto più ogni eventuale negoziato. "I cinesi lo stanno chiaramente sottolineando con il rifiuto a incontrare rappresentanti norvegesi, a Cancun come in qualsiasi altro posto", ha dichiarato al quotidiano Dagbladet il ministro per l'Ambiente del Paese scandinavo, Erik Solheim. Oggi, giocando d'anticipo, a Pechino è stato consegnato un inedito contro-premio, intitolato "Confucio per la Pace" e di cui ieri era stata annunciata l'assegnazione al vice presidente di Taiwan, Lien Chan, per la sua attività a favore della riunificazione tra le due Cine. Presenti soltanto un drappello di docenti universitari, assente il vincitore, che ha avuto la meglio su cinque concorrenti, compresi Nelson Mandela e il presidente palestinese Mahmoud Abbas alias Abu Mazen. Dal giorno dell'annuncio del Nobel, il sito dell'istituto id Oslo è stato fatto oggetto di attacchi da parte di numerosi hacker. "È una specie di incontro di pugilato quotidiano", ha commentato Geir Lundestad, direttore dell'Istituto Nobel, "Molti attacchi sembrano opera di veri professionisti". Anche i siti Internet della BBC e dell'emittente norvegese Nrk sarebbero stati bloccati a Shangai.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: