giovedì 14 luglio 2022
Joshua Schulte è colpevole. Il dossier Vault 7, diffuso a puntate dal 7 marzo 2018 dal sito fondato da Julian Assange, fu «la più grande fuga di dati di intelligence della storia»
Manifestazione a Londra per la liberazione di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks

Manifestazione a Londra per la liberazione di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks - Ansa

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È stato condannato Joshua Schulte, l'informatico della Cia che è stato accusato del più grande furto di dati classificati dell'agenzia di intelligence Usa per aver passato importanti programmi a WikiLeaks di Julian Assange nel 2016. Schulte, 33enne ingegnere informatico, è stato dichiarato colpevole di aver raccolto e trasferito illegalmente informazioni di sicurezza nazionale e di aver ostacolato l'inchiesta a suo carico per la diffusione di file giudicati da più parti «esplosivi».
Negli anni in cui lavorava come ingegnere informatico al Center for Cyber Intelligence, Schulte aveva creato uno strumento informatico in grado di raccogliere dati dai computer senza lasciare tracce. Il procuratore federale Damian Williams ha ricordato che Schulte aveva accesso «ad alcuni dei più preziosi strumenti di raccolta di dati di intelligence usati nella lotta al terrorismo e altre entità negative in tutto il mondo». «Quando è iniziato il suo risentimento verso la Cia - ha aggiunto il procuratore - ha iniziato a raccogliere in modo segreto questi strumenti e trasferirli a WikiLeaks, rendendoli pubblici e quindi accessibili ai nostri nemici».

Joshua Schulte ha 33 anni

Joshua Schulte ha 33 anni - Ansa

I problemi tra l'ingegnere e la Cia iniziarono nel 2015 quando iniziò una vera faida con i suoi superiori ed un suo collega in particolare contro il quale anche fece emettere da un tribunale un ordine restrittivo. Alla fine sia Schulte che il collega furono trasferiti ad altro incarico. All'origine del risentimento, il fatto che la Cia voleva rivolgersi ad un contractor per realizzare uno strumento informatico simile a quello che stava costruendo Schute. Per questo l'ingegnere decise l'anno seguente di rubare il programma e trasferirlo a Wikileaks, cercando poi di cancellare tutte le tracce informatiche del trasferimento.
Nel novembre del 2016, l'ingegnere si dimise dalla Cia, e la fuga di notizie su WikiLeaks, nota come «Vault 7» e diffusa a puntate, iniziò il 7 marzo 2018 e l'organizzazione fondata dall'australiano Julian Assange la definì definita «la più grande fuga di dati di intelligence della storia». Una settimana dopo la prima pubblicazione di file riservati, le autorità perquisirono l'appartamento di Schulte a Manhattan a New York in base a un mandato che lo riteneva sospettato di «diffondere informazioni sulla difesa nazionale» e gli agenti hanno dichiarato alla Giustizia di aver preso quei documenti e alcuni dispositivi elettronici.

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