giovedì 22 giugno 2023
Al via il giudizio. L'ex presidente aveva attaccato il sistema di voto elettronico (delle elezioni vinte da Lula): una dichiarazione golpista secondo il pm
L'ex presidente Jair Bolsonaro tra i sostenitori a Porto Alegre

L'ex presidente Jair Bolsonaro tra i sostenitori a Porto Alegre - Reuters

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Bolsonaro alla sbarra. Il Tribunale elettorale ha cominciato il processo nei confronti dell’ex presidente, accusato di aver attaccato il sistema di voto elettronico durante una riunione con il corpo diplomatico nel luglio 2022, tre mesi prima delle elezioni in cui è stato sconfitto da Luiz Inácio Lula da Silva.

In quell’occasione, il leader dell’ultradestra aveva detto di voler “correggere gli errori del modello vigente con “l’aiuto delle forze armate”. Un "dichiarazione golpista", secondo il pubblico ministero per cui Jair Bolsonaro sarebbe responsabile di “abuso del proprio potere politico e utilizzo indebito dei mezzi di comunicazione”. Solo un “errore giudiziario”, un “nuovo caso Dreyfus” – in riferimento al celebre capitano ebreo condannato ingiustamente in Francia nel XIX secolo - ha tuonato la difesa.

La decisione ora tocca ai sette giudici della Corte di Brasilia che potrebbero già pronunciarsi la settimana prossima. Se condannato, Bolsonaro potrebbe essere inabilitato dalle cariche politiche per otto anni. Quella di fronte al tribunale elettorale è solo una dei numerosi giudizi pendenti sul controverso esponente politico. Sono una decina i processi amministrativi che lo vedono coinvolto. A questo si sommano cinque indagini di fronte alla Corte Suprema, tra cui quella per il suo coinvolgimento come mandante dell’assalto alle sedi istituzionali dell’8 gennaio scorso.

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