mercoledì 29 dicembre 2010
La stampa brasiliana unanime: il presidente annuncerà la concessione dello status di rifugiato politico all'ex terrorista rosso. La rabbia del familiari delle vittime: «Porteremo la gente in piazza».
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Il presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha già preso la decisione riguardo l'estradizione di Cesare Battisti (e secondo la stampa brasiliana, gli concederà lo status di rifugiato); ma farà l'annuncio solo giovedì. Lo ha reso noto lo stesso presidente brasiliano: "Ho già preso la decisione, ma la posso annunciare solo dopo la firma", ha detto parlando con i giornalisti, dopo aver poggiato la prima pietra in una raffineria che sarà operativa a partire dal 2017, nel complesso industriale a Portuario de Pecem.Lula ha confermato che terrà in considerazione il parere dell'Avvocatura generale dello Stato, il cui presidente, Luis Inacio Adams, si è già espresso a favore della permanenza in Brasile dello scrittore. Secondo la stampa brasiliana, Lula concederà l'asilo permanente all'ex leader dei Proletari Armati per il Comunismo (Pac), condannato in contumacia per l'assassinio di quattro persone in Italia, negli anni '70. Nel novembre 2009, la Corte Suprema federale autorizzò l'estradizione di Battisti ma rimandò la decisione finale al presidente della Repubblica; e Lula vuole risolvere l'annosa questione, senza lasciare la patata bollente in mano alla sua delfina, Dilma Rousseff. Il neo presidente, che si insedierà il 1 gennaio, tra l'altro, prima di essere eletta, lo scorso giugno si era espressa esplicitamente a favoredell'estradizione di Battisti.Adesso tra i parenti delle vittime di Battisti: "Mi aspettavo una decisione simile. Vorrà dire che ci muoveremo in modo molto più deciso", ha dichiarato Alberto Torreggiani, figlio del gioielliere ucciso nel 1979, che non si aspettava un esito diverso. "Sarei  stato sorpreso se fosse stato il contrario", continua, "ma non sono deluso perchè ero preparato. Adesso bisogna fare qualcosa di veramente forte perchè questa è una gran presa in giro. Le parole non bastano più, ora contatterò gli organi competentie decideremo come mobilitarci perchè questa non è tanto una questione personale ma la scelta apre un precedente molto pericoloso. Qualsiasi delinquente saprà di poter contare su una scappatoia, e questo non è giusto".
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