venerdì 22 marzo 2019
Il ministero della Giustizia iracheno ha ordinato l'arresto di nove funzionari della compagnia dei traghetti. A bordo anche molte famiglie con bambini. Solo 50 si sono salvati. Il «dolore» del Papa
Un fermo immagine dell'affondamento, subito dopo il ribaltamento, del traghetto a Mosul (Ansa)

Un fermo immagine dell'affondamento, subito dopo il ribaltamento, del traghetto a Mosul (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

l bilancio del tragico naufragio sul Tigri è cresciuto costantemente nel corso delle ore. Secondo il ministero dell'Interno iracheno, attualmente si contano almeno100 morti: tra loro 65 sono donne, 19 i bambini. I passeggeri tratti in salvo sarebbero 55. Ma il conteggio finale probabilmente sarà più alto perché il battello era affollato da intere famiglie che festeggiavano il Capodanno curdo.
"C'erano molte persone sulla barca, soprattutto donne e bambini", ha detto un sopravvissuto che è riuscito a raggiungere la riva. L'incidente è il risultato della combinazione tra il sovraccarico della barca e l'alto livello dell'acqua, come ha affermato un funzionario della sicurezza a Mosul. Dopo le forti piogge nei giorni scorsi, le autorità avevano avvertito che la navigazione del Tigri sarebbe state più pericolosa. Il ministero della Giustizia iracheno ha ordinato l'arresto di nove funzionari della compagnia dei traghetti e ha vietato ai proprietari della nave e al sito turistico (l'isola nel fiume che l'imbarcazione voleva raggiungere) di lasciare il Paese.


Drammatiche anche le immagini dei video che circolano sui social, con decine di persone in acqua e corpi che galleggiano intorno al traghetto, parzialmente sommersa. Alcuni corpi sono stati trovati a una trentina di chilometri da Mosul a causa della forte corrente. Le operazioni di ricerca sono ancora in corso. Ambulanze e veicoli della polizia sono andati avanti e indietro tutto il giorno per trasportare corpi e feriti negli ospedali della città. All'obitorio, le foto delle vittime sono appese alle pareti, in modo che le famiglie possano identificarle.
Quella del traghetto è una tragedia nella tragedia: Mosul è ancora gravemente segnate dai tre anni (dal 2014 al 2017) passati sotto il gioco del Daesh che aveva trasformato la città del nord nella sua "capitale" irachena.

La preghiera del Papa

Un telegramma di cordoglio per le vittime del naufragio è stato inviato, a nome di papa Francesco, alle autorità ecclesiastiche e civili locali dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin. Il Pontefice si dice "profondamente addolorato" nell'apprendere dei morti causati dalla tragedia del naufragio. "Sua Santità - si legge nel telegramma - raccomanda i defunti alla misericordia
dell'Onnipotente e prega per le autorità locali e il personale addetto ai soccorsi. Papa Francesco invoca sull'intera nazione
irachena divine benedizioni di guarigione, forza e consolazione".


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: