lunedì 17 maggio 2010
Tensione altissima a Bon Kai, dove c'è il presidio delle camicie rosse nella capitale Bangkok: diversi dimostranti sono stati feriti dai colpi esplosi dai soldati. Intanto, proseguono i roghi di pneumatici. È stato probabilmente ferito da un cecchino dell'esercito Flavio Signori, romano 40 anni, il fotoreporter italiano colpito ieri da un proiettile a Bangkok.
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Tensione altissima a Bon Kai, l'incrocio nei pressi di Rama IV, a sud del presidio delle camicie rosse nella capitale Bangkok: diversi dimostranti sono stati feriti dai colpi esplosi dai soldati. A poche centinaia di metri dalla barricata dei "rossi", qualcuno ha parcheggiato un'autobotte carica di benzina che i manifestanti stanno cercando di incendiare lanciando petardi e razzi. Intanto, proseguono i roghi di pneumatici. Sul posto sono arrivate numerosi agenti di polizia a rinforzo dei soldati. Nuove truppe stanno affiancando i soldati e gli agenti schierati intorno al presidio delle camicie rosse nel quartiere finanziario di Bangkok. Lo riferisce via Twitter un cronista dell'ANSA sul posto. «Circa 100 soldati si sono radunati a Ploen Chit, ma non sembrano imminenti azioni di forza. Il campo dei rossi appare più vuoto rispetto ai giorni scorsi». Fonti di polizia stimano che vi siano ancora almeno 5.000 camicie rosse all'interno del presidio. Altri testimoni, via Twitter, riferiscono dell'intensificazioni degli spari a Bon Kai e davanti all'ospedale Phyatha.Fotoreporter. È stato probabilmente ferito da un cecchino dell'esercito Flavio Signori, romano 40 anni, il fotoreporter italiano colpito ieri da un proiettile a Bangkok. Lo ha detto lo stesso Signori all'ANSA: «Stavo scattando delle foto nei pressi del presidio dei militari. Quando mi sono spostato dietro la barricata dei rossi sono stato colpito». L'episodio è avvenuto ieri a Bon Kai, nei pressi dell'incrocio di Rama IV. La ferita sulla schiena, lunga circa 15 cm, non desta particolari preoccupazioni: Signori ha confermato che dovrebbe essere dimesso dall'ospedale entro un paio di giorni.Morto il leader delle camicie rosse. L'ex militare thailandese considerato di fatto il consigliere militare delle camicie rosse antigovernative è morto dopo esser stato ferito alla testa giovedì scorso. Lo ha annunciato il direttore dell'ospedale dove era ricoverato. Il generale Khattija Sawasdipol, conosciuto come Seh Daeng, era stato colpito nel corso degli scontri che stanno sconvolgendo Bangkok e il suo ferimento aveva alimentato le tensioni nella guerriglia urbana tra militari e manifestanti che tentano di rovesciare il governo, che ha respinto la richiesta delle camicie rosse di avviare colloqui con la mediazione delle Nazioni Unite.Le camicie rosse si erano dette pronte a colloqui con il governo sotto la supervisione dell'Onu se l'esercito avesse smesso di sparare, dopo tre giorni di scontri in cui hanno perso la vita almeno 36 persone, tutte civili, secondo stime ufficiali di fonti mediche. Un fotografo Reuters ha riferito di forti scontri nella notte nell'hotel di lusso Dusit Thani nella zona di Silom. «Tutti sono stati evacuati dalle loro stanze ed hanno passato la notte nella hall al pian terreno, si sono udite sparatorie», ha detto, aggiungendo che il fuoco ha danneggiato parte dell'albergo. La tv thailandese ha detto che una persona è morta quando sono state sparate granate contro l'hotel, notizia che non è stato possibile confermare. "Non possiamo ritirarci ora", ha ribadito il primo ministro Abhisit Vejjajiva in un discorso televisivo trasmesso ieri sera.Le giornate di oggi e domani sono state dichiarate feste pubbliche per facilitare il ripristino dell'ordine pubblico, ma le banche e i mercati finanziari saranno aperti. Il primo ministro Abhisit ha minacciato di imporre il coprifuoco, in una città come Bangkok nota per la sua vita notturna, nel tentativo di interrompere le proteste. I manifestanti anti-governativi chiedono le dimissioni di Abhisit.
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