sabato 16 dicembre 2023
Mohammad Saleh-Nikbakht è condannato per "propaganda sovversiva" a causa delle interviste rilasciate durante il viaggio a Strasburgo per ritirare il Premio Sakharov
Mohammad Saleh-Nikbakht

Mohammad Saleh-Nikbakht - Ansa

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La sua colpa è stata quella di avere rilasciato interviste durante il viaggio a Strasburgo per ritirare il Premio Sakharov a nome della famiglia di Mahsa Amini. Per questa ragione, l’avvocato Mohammad Saleh-Nikbakht è stato condannato a un anno di reclusione oltre ad altre pene complementari. Il Tribunale rivoluzionario lo ha giudicato colpevole di «propaganda contro il sistema». Secondo il difensore Ali Rezai, il 73enne non intende presentare appello. Mohammad Saleh-Nikbakht si era recato alla cerimonia all’Europarlamento dopo che ai genitori e al fratello di Mahsa era stato impedito di lasciare il Paese nonostante avessero i documenti in regola. Quattordici mesi dopo la morte in custodia per avere indossato il velo in maniera “inappropriata”, la 22enne curda continua a fare paura al regime di Teheran.

La rivolta, esplosa sull’onda dell’emozione per la tragica sorte della giovane, si è trasformata in resistenza quotidiana. Una modalità meno plateale delle manifestazioni oceaniche ma dal forte potenziale destabilizzante. Il grido “donna, vita, libertà”, emblema della protesta, non risuona più nelle piazze a causa del pugno di ferro del regime ma continua ad animare la ribellione creativa contro un sistema sempre più in difficoltà. Le cause del malessere iraniano sono profonde e va ben al di là della quantità di capelli che una donna è autorizzata a mostrare.
In cinque anni, la moneta locale ha perso il 66 per cento del suo valore, l’inflazione galoppa, i prodotti di importazione scarseggiano nei bazar. La recessione strangola i salariati e la classe medio-bassa mentre la morsa si allenta progressivamente man mano che ci si avvicina ai vertici del regime. Proprio nella capacità di coniugare le istanze sociali con la richiesta di diritti, risiede la forza della rivolta, che procede silenziosa, in attesa di una nuova fiammata

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