lunedì 6 aprile 2009
Sei autobomba sono esplose questa mattina in altrettante zone della città. L'attentato più grave è stato messo a segno nel quartiere al Alawi, in centro, dove un ordigno è esploso accanto a un gruppo di operai, uccidendone almeno quattro e ferendone altri 15.
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Come negli anni peggiori dopo la caduta del regime di Saddam Hussein, un'ondata di attentati ha oggi ripetutamente scosso Baghdad: sei autobomba sono esplose in cinque diverse zone della città causando la morte di almeno 32 persone e il ferimento di altre 140. Una sequenza micidiale, iniziata di buonora, alle 7, con una esplosione accanto ad un gruppo di operai che attendeva nel quartiere al Allawi di andare al lavoro: i morti sono stati cinque e i feriti quindici. Poco dopo è stata la volta del grande sobborgo sciita Sadr City, per anni teatro di attentati che sono costati la vita a megliaia di persone e da mesi invece relativamente tranquillo. Oggi, l'esplosione di un'autobomba vi ha fatto 10 morti e 65 feriti. E ancora, due autobomba sono saltate in aria quasi simultaneamente nel quartiere di Um al-Maalif, in un mercato popolare, causando 12 morti e 25 feriti, tra cui numerose donne e bambini.E non era finita: un ordigno celato in un minibus nel quartiere Nuova Baghdad è esploso al passaggio del convoglio di un alto magistrato, provocando la morte di due persone e il ferimento di altre quattro. Poi, nel quartiere Husseiniya, una autobomba parcheggiata ai margini di una strada è esplosa provocando quattro morti e venti feriti. Nessuno ha rivendicato l'ondata di attentati, mentre le forze della sicurezza da giorni erano in stato di allerta in tutto il paese, e a Baghdad in particolare, in vista del 9 aprile, anniversario della caduta del regime di Saddam. Le autorità ufficiali non hanno ancora fatto commenti,  mentre diversi uomini politici si sono affrettati ad esprimere condanna. Tra questi, il capo del blocco parlamentare Sadrista, Nasir al Isawi, secondo cui "dietro le autobomba esplose oggi a Baghdad ci sono organizzazioni di intelligence che tentano di dare una scusa alle truppe Usa per non ritirarsi dalle città, come prevede l'accordo di sicurezza" tra Washington e Baghdad.Dopo mesi di costante calo, in marzo il numero delle vittime di violenze in Iraq è tornato a salire rispetto a febbraio, anche se, al contrario, le forze Usa hanno registrato il livello più basso di perdite sin dall'inizio dell'invasione, nel marzo del 2003. In tutto, sono otto i soldati americani morti in Iraq il mese scorso, ma secondo i dati di fonti indipendenti i civili uccisi da ordigni, autobomba o proiettili vaganti sarebbero stati 237, al quale devono essere aggiunti 61 tra militari e agenti di polizia, 31 persone uccise in agguati vari e 96 corpi ritrovati in strada e in due fosse comuni. Secondo le stesse fonti, a febbraio le vittime erano state in tutto 186.
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