lunedì 10 agosto 2009
All'alba la guerriglia ha colpito quasi simultaneamente a Baghdad e nei pressi di Mosul, situata 390 chilometri più a nord. Il primo bilancio parla di 41 morti e 156 feriti. 
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Alba di sangue in Iraq: sul fare del giorno la guerriglia ha colpito quasi simultaneamente a Baghdad e nei pressi di Mosul, situata 390 chilometri più a nord, in una delle aree maggiormente instabili e pericolose del Paese. Il bilancio complessivo è di almeno 46 morti accertati e 217 feriti.L'eccidio peggiore si è verificato a Khaznan, villaggio situato una ventina di chilometri a nord-est di Mosul, capoluogo della turbolenta provincia settentrionale di Niniveh: in rapida successione sono saltati in aria due autocarri imbottiti di esplosivo, che hanno ucciso non meno di trenta persone e provocato lesioni ad altre 135. Rase al suolo una quarantina di abitazioni che sorgevano in prossimità di una moschea sciita, presumibilmente il vero obiettivo del duplice attacco. A Khaznan, abitato in prevalenza da sciiti, vive anche una forte comunità shabak. Si tratta di una minoranza religiosa di origini curde, che professa un culto sincretistico solo in parte osservante dei precetti dell'Islam: gli shabak sono più volte finiti sotto il tiro dei guerriglieri ultra-integralisti.Nella capitale irachena due auto-bomba hanno invece preso di mira un gruppo di lavoratori edili a giornata, che si stavano radunando per rispondere alle chiamate: la prima esplosione è avvenuta nel sobborgo sud-occidentale di Hay al-Amel, la successiva nel quartiere di Shurta Arbaa. Sedici in tutto i morti e 82 i feriti. La settimana scorsa, sempre a Mosul, un kamikaze aveva fatto strage di 38 fedeli, avventandosi su di loro con una vettura-bomba mentre uscivano da una moschea sciita alla periferia cittadina.
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